Peggiora ancora l’epidemia di Covid-19 in Italia, con tutte le Regioni che sono classificate questa settimana a rischio moderato e parametri in crescita: dall’incidenza, che ha raggiunto i 53 casi per 100mila abitanti, all’indice di trasmissibilità Rt che si attesta sopra la soglia epidemica dell’1, all’occupazione delle terapie intensive in leggero aumento anche se sempre al di sotto della soglia di allerta del 10%. E’ il quadro fotografato dall’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia che, tuttavia, segnala come la curva epidemica nel nostro Paese si mantenga comunque ancora contenuta rispetto a quella di altri Paesi europei e ciò grazie, soprattutto, alla copertura vaccinale.
L’incidenza supera i 50 casi per 100mila abitanti
«Anche questa settimana - ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza - si nota una tendenza al peggioramento per quanto riguarda la situazione epidemiologica: l’incidenza supera i 50 casi per 100mila abitanti, per la precisione siamo a 53 casi per 100mila. Anche per l’Rt notiamo una tendenza all’aumento e si fissa a 1,15 e quindi al di sopra dell’unità. Il tasso di occupazione dei posti di terapie intensiva e di area medica mostra anche un lieve incremento: per le terapie intensive siamo al 4% di occupazione e per l’area medica al 5,3%».
"Continuare a mantenere comportamenti prudenti"
Da qui la forte raccomandazione alla prudenza. Data la situazione epidemiologica, che «mostra una tendenza al leggero incremento, ma soprattutto una recrudescenza dell’epidemia in diversi paesi dell’Europa centrale ed orientale - ha avvertito l’esperto - è bene continuare a mantenere comportamenti prudenti e soprattutto continuare il programma di vaccinazione sia con il ciclo primario che con la terza dose». Inoltre, dati aggiornati sull'Rt, ha evidenziato il fisico Giorgio Sestili, indicano che il parametro è in fase di discesa, «ma questo non significa che l'epidemia è in fase di regressione perché l’indice Rt è comunque sopra 1».
Insistere sulla campagna vaccinale
Un forte invito alla prudenza è giunto anche dal ministro della Salute Roberto Speranza che, in conferenza stampa a Palazzo Chigi per illustrare la prosecuzione della campagna vaccinale, ha rilevato come nel quadro europeo «i numeri dell’Italia si possono considerare tra i migliori, ma è evidente che l’allarme dell’Oms va considerato con la massima attenzione e ci richiede di insistere con la campagna di vaccinazione». Questo anche perchè, continuando a investire sulla campagna vaccinale, ha spiegato, «potremo avere uno scudo per gestire al meglio la stagione autunnale e invernale che è quella più critica per i virus».
Incremento della circolazione del virus nell’ultima settimana
Il quadro va dunque monitorato con attenzione anche secondo il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, che ha evidenziato «l'incremento della circolazione del virus nel nostro Paese nell’ultima settimana». Nonostante ciò, ha precisato, «l'Italia si caratterizza ancora per una curva più contenuta e questo è un dato che dobbiamo sicuramente alla copertura vaccinale». A preoccupare è, però, anche l'incremento dei casi nella popolazione sotto i 12 anni ed in particolare nella fascia di età tra 6 e 11 anni, mentre tra i 12 e 19 anni c'è una crescita più contenuta dei casi per effetto delle vaccinazioni che in questa fascia di popolazione sono state già eseguite.
Il tasso di positività è all’1,2%, in leggero aumento
La situazione va insomma monitorata pure alla luce della circolazione intensa del virus nei paesi del centro ed est Europa e la raccomandazione, avverte Brusaferro, è di aumentare la copertura vaccinale, effettuare le terze dosi, applicare comportamenti di prudenza, individuare i casi positivi e tracciare i contatti. Il trend generale è confermato dai dati del bollettino giornaliero del ministero della Salute, che registra 6.764 positivi nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 5.905), mentre sono 51 le vittime in un giorno (ieri 59). Il tasso di positività è all’1,2%, in leggero aumento rispetto all’1,1% di ieri. Sono invece 395 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 12 in più rispetto a ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 3.124 (ieri 3.045).
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