Venerdì 22 Novembre 2024

Da Alitalia a Ita Airways. Miracolo ad alta quota?

Il 15 ottobre 2021 sancisce il “de profundis” della compagnia di bandiera ad alta quota dal 1947. Un pezzo di storia, invero tormentata nella sua ultima parentesi, che scompare mentre l’emergenza sanitaria è ancora pressante. A raccogliere il testimone c’è Ita Airways, che ne ha acquisito aerei, parte del personale e marchio, anche se a occhio nudo non sembra. Adesso, infatti, partono e atterrano aerei di celeste vestiti, con il tricolore nella coda. Un restyling cromatico e nominativo che ha spinto i primi passeggeri a pensare: “Ma mi sto imbarcando su un volo dalla Klm o della Neos?”. Oppure: “Ma siamo sicuri che non sia la British Airways o la Etihad Airways?”. Azienda, quest’ultima, che peraltro ha provato, alcuni anni fa, con scarsi risultati, a risollevare le sorti della decotta Alitalia. Alitalia: un brand icastico, direttamente riconducibile al nostro Paese; due nomi in uno solo dal forte valore emotivo. Ita Airways: una sigla seguita da un termine inglese che a primo acchito trasmette distanza e freddezza. Il vecchio marchio, quindi, in realtà non solca le nuvole, così come la vecchia livrea destinata a rimanere nell’album dei ricordi. “Il tempo scopre la verità”, diceva Seneca. E quella già nota racconta che il vettore aereo Made in Italy ci è costato 13 miliardi di euro. Ecco perché ci vorrebbe un miracolo. Nei cieli forse è più facile.

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