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Arriva nuovo protocollo su quarantene a scuola per limitare la dad

Da oggi entrano in vigore in tutte le scuole italiane le nuove regole per la gestione delle quarantene; i protocolli sono stati modificati con l’obiettivo dichiarato di ridurre al minimo il ricorso alla didattica a distanza. In effetti i numeri sono confortanti: se lo scorso anno erano 3 milioni e 700 mila (il 44% del totale) gli studenti in Dad, di cui 625 mila campani dalla scuola dell’infanzia alla media, 316 mila alunni della seconda e terza media delle Regioni "rosse» (Lombardia, Piemonte e Calabria) e 3 milioni e 734 mila gli studenti delle superiori di tutta Italia e con loro 362 mila insegnanti, oggi, sebbene i contagi siano in crescita in tutta Italia, anche tra i giovani, le classi in dad hanno numeri ancora molto contenuti.

«I dati sono ampiamente confortanti, il numero di casi di positività è ampiamente gestibile, soprattutto grazie ai vaccini», dice la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, che chiede priorità al personale scolastico per la terza dose. Ma intanto in Campania si registra un avvio lento della somministrazione della dose booster a docenti e personale Ata. «Non c'è una resistenza del personale docente alla terza dose, la maggior parte di loro semplicemente sta aspettando che siano passati i sei mesi dalla seconda. Si vaccineranno. Poi a inizio dicembre se vedremo che i numeri non salgono ci preoccuperemo», afferma Lucia Fortini, assessore della Campania all’Istruzione.

In ogni caso molti fanno notare che le nuove norme, con l'arrivo del freddo, rischiano di non bastare e che bisognerebbe migliorare il tracciamento, rafforzare i sistemi di monitoraggio, ricorrere maggiormente ai tamponi salivari, ampliando le cosiddette scuole sentinella. «Il provvedimento sulle quarantene va abbinato ad un rafforzamento di tutto questo, come chiedo da tempo», dice il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso. I Cinque Stelle sottolineano invece che dal punto di vista delle responsabilità attribuite ai dirigenti scolastici e ai referenti Covid nelle scuole, «si sarebbe potuta trovare una soluzione migliore per non sovraccaricare figure che già svolgono ruoli gravosi e che in questi mesi di emergenza hanno continuato, e continuano a dare il massimo». «Ci preoccupa il coordinamento con le Asl ed è tutto troppo scaricato sulle scuole, i presidi sono messi in croce», dice anche Rino Di Meglio, che coordina la Gilda degli insegnanti, appena confermato. Nel primo giorno di applicazione delle nuove norme sulle quarantene, a Roma non si segnalano particolari criticità.

«Ribadiamo la necessità che le Asl non ci lascino soli nella gestione dei casi. Serve un’attenta e coordinata supervisione», afferma Mario Rusconi, presidente dell’Anp di Roma e Lazio. Per il presidente nazionale dei presidi di Anp, Antonello Giannelli, per rendere efficiente questo dispositivo bisogna incrementare l’organico, in particolare quello delle segreterie, spesso mancano anche i direttori delle segreterie. Chiediamo inoltre da anni i cosiddetti quadri, un livello di management intermedio tra docenti e dirigente scolastico, per occuparsi delle attività gestionali che altrimenti gravano tutte sul preside». La nuova normativa sulle quarantene prevede che in presenza di un caso positivo, i compagni di classe faranno un test il prima possibile e se il risultato è negativo si potrà rientrare a scuola, e poi uno dopo 5 giorni. Nel caso di due positivi i vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi faranno la sorveglianza con testing, mentre i non vaccinati la quarantena. Nel caso di tre positivi andrà in quarantena tutta la classe.

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