Non solo misure ex novo, come una serie di finanziamenti per la manutenzione di strade e scuole o la realizzazione di nuove infrastrutture per la mobilità green. C'è anche una profonda riscrittura del Reddito di cittadinanza, che dà l’addio ai navigator e fissa nuovi paletti stringenti per spingere i beneficiari alla ricerca del lavoro, nella nuova versione «extralarge» della manovra, che dovrebbe arrivare entro la settimana in Parlamento. Un testo che lievita da 185 a 219 articoli rispetto alle prime bozze ma non raggiunge il record della prima legge di bilancio nell’era Covid, quella dello scorso anno, che aveva collezionato all’ingresso in Parlamento ben 243 norme. Tra le novità niente bollo sui certificati anagrafici online anche l’anno prossimo e un corposo pacchetto di misure a sostegno dei disabili, a partire dall’indicazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps), che accompagnano la legge delega sulla disabilità. E tra le 34 norme aggiunte spunta anche una nuova stretta sulle strutture ricettive del turismo, dagli alberghi agli affitti brevi, con la banca dati che potrà essere consultata anche in chiave anti-evasione.
TAGLIO TASSE E AMMORTIZZATORI, CAMBIA SUPERBONUS
Dal taglio delle tasse agli investimenti, si conferma l’impianto della manovra espansiva targata Draghi-Franco, che stanzia i primi 8 miliardi per ridurre Irpef e Irap e 4 miliardi in più per sanità e vaccini Covid e 90 milioni per arginare la fuga di medici e infermieri dai Pronto Soccorso. Confermato anche il pacchetto pensioni - con Quota 102 per il 2022 e una proroga di Opzione donna senza modifiche dei requisiti oltre all’ampliamento dell’Ape social. Rivisto e corretto rimane fino al 2023 il Superbonus al 110%, con un tetto Isee a 25mila euro per i proprietari di villette e case singole - già sotto attacco soprattutto da parte di M5S e Lega. Prorogata anche la cessione del credito accompagnata da un decreto ad hoc per i controlli preventivi anti-frodi.
STRETTA SU REDDITO DI CITTADINANZA, SI CERCA LAVORO O SI PERDE
Dopo due settimane di trattative prende forma anche la revisione del Reddito di cittadinanza, che comunque incassa un miliardo in più strutturale. Per evitare che il sussidio diventi un disincentivo alla ricerca del lavoro vengono rivisti i criteri dell’offerta congrua, che si riducono a 80 km di distanza da casa per la prima offerta ma diventano «tutta Italia» alla seconda, anche perché la chance di una terza offerta non c'è più. Dopo due posti di lavoro rifiutati, finora erano tre, si decade dal beneficio. Ma già al primo 'nò si perderanno 5 euro al mese, con un decalage che si fermerà alla soglia dei 300 euro di sussidio. L’ulteriore novità rispetto alla prima scrittura delle norme è forse quella più stringente: per verificare che i beneficiari «occupabili» (circa un terzo della platea) cerchino attivamente lavoro si verificheranno le presenze ai centri per l'impiego. Per chi non si presenta almeno una volta al mese - salvo «comprovato giustificato motivo» - scatta la decadenza immediata. E lo stesso vale per chi non può sottoscrivere il Patto per il lavoro ma è vincolato da quello per l’inclusione sociale: ci si deve presentare ai centri anti-povertà per vedere i progressi fatti e verificare il rispetto del «progetto personalizzato» di inclusione, pena lo stop al Reddito. Per aiutare i beneficiari a cercare lavoro non ci saranno più i 2.500 navigator che non vengono prorogati con la manovra - i sindacati protestano e saranno in piazza il 18 novembre - ma i dipendenti dei centri per l’impiego, che intanto le Regioni stanno assumendo cercando di recuperare i ritardi, e anche le agenzie per il lavoro private.
PER I GIOVANI SCUOLA E AFFITTI, FRENO A CLASSI POLLAIO
Dopo due settimane di trattative prende forma anche la revisione del Reddito di cittadinanza, che comunque incassa un miliardo in più strutturale. Per evitare che il sussidio diventi un disincentivo alla ricerca del lavoro vengono rivisti i criteri dell’offerta congrua, che si riducono a 80 km di distanza da casa per la prima offerta ma diventano «tutta Italia» alla seconda, anche perché la chance di una terza offerta non c'è più. Dopo due posti di lavoro rifiutati, finora erano tre, si decade dal beneficio. Ma già al primo "no" si perderanno 5 euro al mese, con un decalage che si fermerà alla soglia dei 300 euro di sussidio. L’ulteriore novità rispetto alla prima scrittura delle norme è forse quella più stringente: per verificare che i beneficiari «occupabili» (circa un terzo della platea) cerchino attivamente lavoro si verificheranno le presenze ai centri per l'impiego. Per chi non si presenta almeno una volta al mese - salvo «comprovato giustificato motivo» - scatta la decadenza immediata. E lo stesso vale per chi non può sottoscrivere il Patto per il lavoro ma è vincolato da quello per l’inclusione sociale: ci si deve presentare ai centri anti-povertà per vedere i progressi fatti e verificare il rispetto del «progetto personalizzato» di inclusione, pena lo stop al Reddito. Per aiutare i beneficiari a cercare lavoro non ci saranno più i 2.500 navigator che non vengono prorogati con la manovra - i sindacati protestano e saranno in piazza il 18 novembre - ma i dipendenti dei centri per l’impiego, che intanto le Regioni stanno assumendo cercando di recuperare i ritardi, e anche le agenzie per il lavoro private.
SPINTA ALLA MOBILITA' GREEN , DA ALTA VELOCITA' A METRO
Nel capitolo investimenti spiccano le risorse per raggiungere gli obiettivi di taglio delle emissioni e di controllo dei cambiamenti climatici (con una serie di fondi ad hoc anche per il rinnovo di parco autobus, piste ciclabili e carburanti meno inquinanti per aerei e navi) ma anche i finanziamenti per l’alta velocità sulla linea adriatica (5 miliardi) e gli oltre 3 miliardi destinati a 5 grandi città (oltre a Roma anche Milano, Torino, Genova e Napoli) per aumentare le linee della metro.
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