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Pm: la fake news dell'arresto per droga di Fedez e J-Ax non è reato. Ma i rapper annunciano ricorso

Legali fanno opposizione, "non esiste il diritto alle bufale"

Fedez e J-Ax

Era l’8 febbraio 2017 quando Fedez e J-Ax affidarono all’ANSA una dichiarazione congiunta con cui smentivano la notizia del loro arresto per droga. «Dateci anche oggi la vostra bufala quotidiana. Ormai scommettiamo ogni giorno su quale sarà la cazzata del giorno» scrivevano i due rapper, commentando l’uscita di una notizia riportata da un sito, che sfruttava il nome della testata Rolling Stone, secondo la quale erano stati arrestati per possesso di droga.

La fake news sosteneva che alle 19:40 di quello stesso giorno, nel centro di Milano, i due rapper - che all’epoca condividevano palchi e album - erano stati fermati da una pattuglia di carabinieri alla guida di un veicolo con a bordo 28 grammi di cocaina. I due, come annunciato all’epoca, erano passati dalla smentita alle vie legali, querelando l’autore della bufala. La Procura di Milano ora ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta per diffamazione, in quanto l’autore, un 38enne umbro, sarebbe un noto propalatore di notizie false. Da una parte, secondo il sostituto procuratore Isabella Samek Lodovici, il reato esiste, nel senso che è «oggettivamente configurabile», ma il comportamento dell’indagato non è punibile penalmente perché «si colloca nel contesto della disinformazione che spesso caratterizza l’ambito delle notizie dedicate al cosiddetto gossip con la spettacolarizzazione del pettegolezzo».

L'indagato, per di più - scrive il pm - è noto come «il re della bufala sociale italiana» ed è già autore di numerose fake news. Come a dire che, qualsiasi cosa scriva, nessuno gli crede più. Se penalmente quindi, secondo il pm, non si ravvisa un reato, quanto fatto dal 38enne - da lui ammesso davanti alla polizia postale - può in sede civile «giustificare il diritto al risarcimento del danno».

Dissentono dall’archiviazione gli avvocati Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci, legali di Fedez, per i quali la bufala era stata confezionata in modo da essere verosimile, tanto da aver raggiunto un numero "considerevole" di persone. Nessun commento, invece, da parte di J-Ax. Gli avvocati di Fedez - che annunciano ricorso contro l'archiviazione - sottolineano inoltre che la pubblicazione di "notizie false e denigratorie non è mai legittima», anche se il querelato è noto come il "Re delle bufale".

Al momento della pubblicazione, poi, non si sapeva che fosse lui l’autore dell’articolo. E soprattutto, secondo i legali, non dovrebbe esistere un «diritto alla disinformazione», nemmeno nel gossip sulle persone famose. «Non condividiamo assolutamente l'interpretazione della Procura - spiega Minniti - in quanto dalla richiesta di archiviazione sembrerebbe emergere una sorta di diritto alle fake news nei confronti dei personaggi famosi e questo è inaccettabile». «Non esiste un diritto alla disinformazione e questo - conclude - è un principio che non deve assolutamente passare, a tutela di tutti di cittadini, quelli famosi e quelli meno famosi».

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