Non voleva abbandonare la bambina e, anzi, aveva avviato le pratiche per riportarla in Italia la coppia piemontese al centro del caso della bimba nata tramite maternità surrogata in Ucraina. Lo precisano in una nota gli avvocati Riccardo Salomone e Enzo Carofano, che assistono i due coniugi «additati come responsabili dell’aberrante comportamento».
I due legali invitano «ad evitare ogni interferenza nella vita privata e nella riservatezza della coppia» e stigmatizzano «la grave circostanza della fuga di notizie riservate, sulla quale verranno fatti gli opportuni accertamenti in sede giudiziaria».
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