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Scontri a Bruxelles, Austria in lockdown, 40 arresti in Olanda: Europa fulcro della pandemia

L’Europa, di nuovo epicentro mondiale della pandemia, torna a introdurre restrizioni per evitare una nuova esplosione dei contagi. E in ogni parte del Continente si registrano episodi di protesta e violenze contro le misure di contenimento imposte dai vari Stati.

Scontri a Bruxelles tra polizia e manifestanti, che in migliaia protestavano contro le restrizioni anti-Covid. La marcia è iniziata pacificamente, ma in seguito la polizia ha usato i cannoni ad acqua e ha lanciato gas lacrimogeni in risposta al lancio di oggetti di un gruppo di manifestanti, molti dei quali indossavano cappucci e mostravano bandiere nazionaliste fiamminghe.
Gli scontri sono avvenuti nei pressi di Palazzo Berlaymont, che ospita la sede della Commissione europea. Secondo quanto riferito dalla polizia, 35.000 manifestanti hanno marciato in un corteo partito dalla stazione ferroviaria di Bruxelles Nord. In particolare i partecipanti all’evento, denominato 'Insieme per la liberta', protestano contro il divieto ai non vaccinati di entrare in luoghi come ristoranti e bar. Il Belgio è uno dei Paesi più colpiti dall’ultima ondata della pandemia.

In Austria, Primo paese a rendere, da febbraio, la vaccinazione obbligatoria, da domani scatta un lockdown generale che durerà al massimo 20 giorni.

Ma è stato un weekend di proteste violente in Olanda, dove anche sabato sera in tre province 40 persone sono state arrestate nelle manifestazioni contro gli ultimi provvedimenti restrittivi. Cinque poliziotti sono rimasti feriti negli scontri di sabato sera all’Aja, la città dove si sono verificati gli incidenti peggiori, dopo le violenze del giorno prima a Rotterdam. All’Aja sono state arrestate 19 persone nella seconda notte di violenze. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno caricato centinaia di manifestanti che hanno dato fuoco ad alcune biciclette.

I manifestanti, secondo la polizia, hanno anche lanciato dai tetti contro gli agenti sassi e potenti petardi. Un sasso lanciato ha rotto il finestrino di un’ambulanza di passaggio che trasportava un paziente. I disordini sono scoppiati anche nella città centrale di Urk e nelle città della provincia meridionale del Limburgo, mentre tifosi inferociti hanno interrotto due partite di calcio che si giocavano a porte chiuse proprio a causa delle restrizioni.

Venerdì notte a Rotterdam è scoppiata quella che il sindaco ha definito un’"orgia di violenza», durante la quale tre persone sono rimaste ferite quando la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti, e 51 persone sono state arrestate, tra cui alcuni legate alle frange violente delle tifoserie o con altre forme di criminalità organizzata, ha detto il ministro della Giustizia, Ferd Grapperhaus.

I Paesi Bassi hanno imposto la scorsa settimana un lockdown parziale per far fronte a un focolaio di casi, con una serie di restrizioni che interessano in particolare il settore della ristorazione, obbligato a chiudere alle alle 20. Il governo sta ora pensando di vietare ai non vaccinati l’ingresso in alcuni luoghi, tra cui bar e ristoranti.

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