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Famiglia no vax si cura da sola a Trieste, morto anche il suocero dell'imprenditore Igor Devetak

Volevano curarsi da soli e affrontare così la battaglia contro il virus. Erano contrari al vaccino e quando sono stati contagiati dal Covid hanno fatto ricorso a presunte cure domiciliari. Il 19 novembre però, con l'aggravarsi delle condizioni di salute, un primo componente della famiglia è morto nella sua abitazione. Ieri poi una seconda vittima, questa volta in ospedale. Erano rispettivamente genero e suocero.

Vivevano a Trieste, nel quartiere di Padriciano, sul Carso. A metà novembre Igor Devetak, 50 anni, no vax, era risultato positivo al Covid. Aveva provato a curarsi da solo, ma a causa di complicazioni - come avevano riferito allora i sanitari - era morto. La mattina del 19 novembre i soccorritori del 118 avevano provato a rianimarlo a lungo, ma senza esito. L’uomo era morto in seguito a un arresto cardiaco. In famiglia intanto il virus si era diffuso. Devetak non era infatti l’unico positivo. E, come riporta Il Piccolo oggi, a pochi giorni di distanza dalla sua morte il suocero, Luigi Palcich, era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Cattinara, perché aveva manifestato evidenti sintomi legati al contagio. Ieri poi la morte.

I due uomini risiedevano, con le rispettive famiglie, in due case poco distanti l’una dall’altra. Devetak, gestiva un bed and breakfast ed era titolare di una piccola impresa. Aveva due figli piccoli. No vax convinto, come ricorda oggi il quotidiano, fino all’ultimo aveva minimizzato i pericoli collegati al virus. Nel quartiere di Padriciano si registra la presenza di un nutrito gruppo di persone contrarie al vaccino, a fronte di buona parte della popolazione pronta a seguire le direttive delle autorità sanitarie. E ciò mentre il contagio cresce. Da lunedì il Friuli Venezia Giulia è tornato in zona gialla e Trieste, una delle principali piazze della protesta no Green pass, anche nella settimana dal 24 al 30 novembre - come rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe - risulta la provincia in Italia con la maggior incidenza di casi per 100 mila abitanti, 635.

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