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Coronavirus, anche l'Alto Adige in giallo: le regioni che rischiano prima di Natale

La Provincia autonoma di Bolzano ha ormai superato tutti e tre i parametri da giallo

L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 155 per 100mila abitanti rispetto a 125 per 100mila abitanti della settimana precedente. Nel periodo 10 novembre - 23 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,20 (range 1,12 - 1,28), al di sopra della soglia epidemica ma diminuzione rispetto a 1,23 della settimana precedente. Emerge dai dati del monitoraggio settimana Covid Iss-Ministero della Salute.

Terapie intensive e nuovi casi: i dati

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 7,3% in salita rispetto al 6,2% della scorsa settimana, mentre il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 9,1%  contro l’8,1%.

In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (30.966 vs 23.971 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (33% rispetto al 34% della scorsa settimana). È stabile al 45% la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi mentre è in aumento la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (22% rispetto al 21%).

Alto Adige raggiunge Friuli Venezia Giulia in zona gialla: quali regioni rischiano

L’Alto Adige passa in zona gialla da lunedì, raggiungendo il Friuli Venezia Giulia, tutto il resto dell'Italia rimarrà in bianco. Anche se ci sono regioni che rischiano più di altre nelle settimane che si avvicinano al Natale. La Provincia autonoma di Bolzano, ad esempio, ha ormai superato tutti e tre i parametri da giallo: l’incidenza a 645,7 per centomila, la più alta d’Italia, contro il limite di 50, i ricoveri ordinari (19,8% contro il limite del 15%) e le terapie intensive (17,5% contro il limite del 10%). La PA di Bolzano risulta, infatti, al primo posto tra le regioni e province autonome con incidenza più alta di casi Covid-19. A seguirla a distanza, ci sono altre 3 regioni che superano quota 300, cioè ben oltre il livello di soglia fissato a 50 casi per 100mila abitanti: Friuli Venezia Giulia con 336,3 casi, Veneto con 317,1 e Valle d’Aosta con 309,1 rispetto ad una media nazionale a 155.  Nelle intensive sopra la soglia di occupazione del 10% ci sono: Bolzano (17,5%), Fvg (14,9%), Marche (12%),Veneto (10,5).

Mentre la Valle d’Aosta, con il 28,3%, è la regione con la percentuale più alta percentuale di posti letto in area medica occupata da pazienti Covid-19. A seguirla, il Friuli Venezia Giulia, con il 23%, e la Provincia Autonoma di Bolzano con il 19,8%. Le altre regioni e province autonome non superano la soglia di allerta del 15%. Tra i valori più elevati ci sono però anche la Calabria con il 14,1%, la Lombardia con il 13,4% e il Lazio con il 10,8%.

Rimane ampiamente sopra soglia lo stesso Friuli, con le intensive al 14,9% e i ricoveri al 23%. Nessuna altra Regione ha ancora contemporaneamente i tre valori sopra i limiti, ma i ricoveri di alcune preoccupano (l'incidenza è ovunque ben sopra 50, eccetto in Basilicata, Molise, Puglia e Sardegna).

In Veneto e nelle Marche le intensive sono già sopra soglia: in Veneto sono al 10,5%, ma i ricoveri ordinari sono ancora lontani da quota 15%, all’8,9%, mentre nelle Marche l’occupazione delle rianimazioni è al 12%, con i ricoveri ordinari al 9,5%. Numeri alti in Lombardia, con i ricoveri al 13,4% e le intensive al 7,3%, mentre il Lazio ha il 10,8% dei ricoveri e il 7,8% di intensive.

Boom di ricoveri ordinari in Val d’Aosta, ampiamente sopra soglia al 28,3%, bilanciati però da un’occupazione delle rianimazioni ferma al 3%.

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