«Abbiamo ancora bisogno di una settimana per ultimare le analisi e gli studi. Dalle informazioni che abbiamo oggi sembra più contagiosa ma con una casistica clinica meno importante. Ciò vuol dire che il virus si sta adattando meglio all’ospite con minori effetti in termini di possibili gravi conseguenze e di mortalità. Non ci sono conferme sul fatto che la variante Omicron schivi i vaccini e con tre dose l’efficacia dovrebbe essere garantita». Così il virologo Fabrizio Pregliasco, membro del Cts della Lombardia e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano. «Finora - afferma Pregliasco - sono state fatte analisi al computer con valutazioni eseguite confrontando le sequenze. Emerge che la variante Omicron modifica soltanto l’S1 dello spike (una sorta di uncino del virus), quindi cambia la capacità di contagiosità. Ma l’S2, che riguarda la patogenicità quindi la pericolosità, non viene modificato e questo fa ben pensare. In uno studio ancora non validato, alcuni ricercatori hanno evidenziato inserimenti di pezzi di rinovirus determinati da una confezione in un soggetto. Queste modifiche inserite nel genoma potrebbero portare a un miglioramento e a una riduzione di patogenicità del virus del Covid».