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Beni per oltre 1 milione sequestrati (anche in Olanda) a un pregiudicato salentino

Il provvedimento in questione, che trova per la prima volta applicazione in Italia, è stato eseguito, per quanto attiene al bene situato in Olanda, in applicazione della procedura prevista dal recente regolamento del Parlamento e del Consiglio europeo, ed attivata dal Tribunale di Lecce con l’emissione di un certificato di congelamento

Il provvedimento di sequestro patrimoniale è stato emesso dal Tribunale di Lecce (Ufficio misure di prevenzione), il 6 luglio 2021, su proposta avanzata dalla Sezione operativa della Direzione investigativa antimafia di Lecce, a firma del direttore della Dia e del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, a seguito di indagini patrimoniali e finanziarie finalizzate all’aggressione dei patrimoni illeciti accumulati anche all’estero. La proposta di sequestro ha riguardato due terreni e tre fabbricati nel comune di Salve (Lecce) ed un appartamento nel comune di Amstelveen (Olanda).

L’ipotesi formulata dalla Dia, ed accolta dal Tribunale di Lecce, ha evidenziato come il patrimonio sia risultato sproporzionato rispetto alle entrate lecite dell’intero nucleo familiare e pertanto, riconducibile a proventi delle attività delittuose, come sanzionato dalle previsioni del Codice antimafia. Il provvedimento in questione, che trova per la prima volta applicazione in Italia, è stato eseguito, per quanto attiene al bene situato in Olanda, in applicazione della procedura prevista dal recente regolamento 2018/1805 del Parlamento europeo e del Consiglio europeo, ed attivata dal Tribunale di Lecce con l’emissione di un certificato di congelamento. Si tratta di un innovativo strumento normativo di cooperazione tra gli stati in materia di sequestro e confisca, che afferma il principio di mutuo riconoscimento nel delicato ed efficace campo delle misure di prevenzione patrimoniali.

L’uomo in questione, originario della provincia di Lecce e con dimora dichiarata ad Amsterdam, è attualmente detenuto in Brasile. A suo carico vi è una condanna della Corte di Appello di Lecce del 2014, successiva ad un provvedimento con il quale la Quarta Sezione Penale del Tribunale di Francoforte sul Meno lo condannava a quattro anni di reclusione per «favoreggiamento al traffico illegale di stupefacenti in quantità significativa».

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