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Coronavirus, incidenza ancora in aumento. Epidemia in espansione

«Siamo ancora in situazione epidemica. I dati aggiornati a ieri sera mostrano che sta ancora aumentando in termini di numero di nuovi infetti, con un’incidenza di 173 casi su 100.000 persone» tra il 29 novembre e il 6 dicembre. E si tratta «di un andamento della circolazione che tocca alcune fasce più di altre, mostrando una forte corrispondenza con la popolazione non vaccinata». Lo ha spiegato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in audizione in Commissione Affari Costituzionali del Senato sugli "Obblighi vaccinali e rafforzamento certificazioni verdi Covid-19".

«Per quanto riguarda l’occupazione posti letto, abbiamo una crescita che aumenta di circa un punto percentuale a settimana a livello nazionale» e «continua crescere anche in terapia intensiva». Così come «un Rt intorno a 1,2 - stasera o domani avremo dati più aggiornati ma quelli preliminari mostrano che ci manteniamo su questa tendenza - indica che siamo ancora in una situazione di crescita della circolazione».

«La popolazione sopra i 12 anni vede ancora 6 milioni e 570mila persone che non hanno iniziato nessun ciclo vaccinale, molti sono in età lavorativa tra 30 e 60 anni. Tolti i ragazzi sotto i 30 anni, le coperture più basse sono nella fascia 30-49 anni, che è anche quella caratterizzata da maggior circolazione. Il dato positivo è che negli ultra80 sta crescendo in modo significativo la somministrazione della terza dose. Siamo arrivati al 57% in base ai dati di ieri sera».

«La pandemia che stiamo vivendo ora è significativamente diversa da quella dell’anno scorso in queste stesse settimane, le ospedalizzazioni intensive e decessi sono largamente più bassi rispetto a quanto censivamo l’anno scorso. Questo in una situazione in cui le misure di restrizione che abbiamo sono molto diverse. L’anno scorso, in questo periodo, ci trovavamo con molte regioni d’Italia in zona rossa e arancione, che tra l’altro avevano livelli di restrizioni molto diverse rispetto a quelle attuali».

«Attualmente in Italia ci sono 11 sequenze di variante Omicron, altre sono sospette, e colpiscono più regioni», ovvero Calabria, Campania, Sardegna, Veneto e provincia autonoma di Bolzano. «Riguardano casi di persone che avevano transitato in Sud Africa o loro contatti stretti».

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