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L'ultima bufala dei no vax: l'aumento delle morti nel sonno. L'Istat costretta a smentire

Si tratta di un post che gira sia su Twitter che su Facebook elencando una serie di dati relativi alle morti nel sonno e alle morti improvvise per gli anni 2019, 2020 e 2021. Per i no vax sarebbe la prova inconfutabile che il vaccino anti Covid porta alla morte delle persone in molti casi e che non ce lo starebbero dicendo. La correlazione vaccino morti sarebbe inconfutabile vista la fonte di quei dati: «I dati pubblicati sono tratti dalle statistiche pubbliche del ministero della Sanità, confrontate con tabelle statistiche Istat» si legge. In sintesi secondo questa bufala le morti avvenute nel sonno sarebbero state 21mila nel 2019, 33mila nel 2020 e addirittura 98mila nel 2021. Ovviamente tutti dati falsi.

 

Peccato che l'Istat abbia smentito tutto, per una bufala che rischia solo di far danno. Ancora una volta. E, addirittura, «gli ultimi dati ufficiali sulle cause di morte rilasciati da Istat – ha sottolineato l’istituto – si riferiscono all’anno 2018». Non solo quelli del 2021 (anno nel quale si possono vedere gli effetti dei vaccini) ma anche quelli dei dati precedenti sono inventati poiché, dopo il 2018, l’Istat non ha rilasciato nessun tipo di dato relativo alle cause di morte. Oltre a questo, Istat utilizza la Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati (Icd-10) che non prevede in alcun modo – tra le varie voci – le morti avvenute nel sonno o quelle avvenute per un malore improvviso. Le cause di morte che più si avvicinano a quelle scritte nel post sono quella che corrisponde al codice G47, ovvero disturbi nel sonno, «a cui sono attribuiti in media circa 40 casi all’anno» – ha spiegato Istat -. Per quanto riguarda i malori improvvisi ci sono i codici R96.0 (Morte istantanea), I46.1 (Morte cardiaca improvvisa), R96.1 (Morte che si verifica a meno di 24 ore dall’insorgenza di sintomi, non altrimenti spiegata) e contano in totale – ogni anni – 100 morti complessive.

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