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Bagno delle donne vietato. Storia di Gabriella, giovane trans di Palermo discriminata a scuola

La dirigente: "Penso che la ragazza stia cercando visibilità e l’ho detto chiaramente anche a lei e a sua madre quando è venuta per chiarire"

«Tu tra le gambe hai quella cosa». Sono le parole che il bidello le avrebbe rivolto appena rientrata a scuola, dopo essersi presa un periodo di pausa per affrontare il proprio percorso di transizione cominciato tre anni fa e prossimo al completamento. Niente bagno delle donne, dunque, per Gabriella, giovane transessuale palermitana che frequenta un istituto professionale per parrucchieri in zona Calatafimi, a Palermo.

La dirigente dell’istituto, però, non le ha mostrato solidarietà per l’accaduto. «Penso che la ragazza stia cercando visibilità e l’ho detto chiaramente anche a lei e a sua madre quando è venuta per chiarire – ha detto la preside a Repubblica – A parte la questione dei bagni non ha mai ricevuto alcuna discriminazione. Il bidello che l’ha fermata non intendeva offenderla ma stava solo agendo nel rispetto delle lamentele mosse dai genitori di altre studentesse che ci hanno fatto sapere che non gradiscono che le loro figlie vadano nello stesso bagno in cui va un uomo». «E poi allo stato dei fatti sui documenti è ancora Gabriele», ha concluso la preside.

E così sarà finchè, a transizione completata, non potrà richiedere la modifica. «La conosciamo da quando era Gabriele, speriamo di poter arrivare con lei a un compromesso e che Gabriella possa tornare a studiare. Sarebbe un peccato se non terminasse il percorso scolastico», ha aggiunto la preside. Ma Gabriella al momento deve tutelare il proprio equilibrio: ««Non mi sento a mio agio, non mi trattano per quello che sono: una ragazza. Tornerò quando verrò trattata per quella che sono. In questa fase del mio percorso è fondamentale che mi si riconosca come donna».

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