Saranno Alfonso Maiellaro, medico legale, Alfonso Nappi, infettivologo e Tiziana Ascione, anatomopatologo, a fare luce sulla morte il 2 dicembre di Luigi Piscopo, 15 anni, di Napoli. Il ragazzo si è sentito male il 23 novembre dopo aver mangiato sushi in un ristorante nel quartiere Vomero con la formula all you can eat, dove per sedici euro si mangia pesce crudo e riso senza limiti. Il 2 dicembre dopo una cura a base di antinfiammatori è morto durante il sonno. La famiglia ha presentato denuncia. La procura di Napoli con i pm Federica d’Amodio e Luigi Landolfi ha iscritto nel registro degli indagati il proprietario del ristorante etnico e il medico di base di Luigi.
Ci sono altri tre minori che la notte del 23 novembre scorso si sono sentiti male dopo aver mangiato sushi in un ristorante al quartiere Vomero a Napoli, e si tratta di tre amiche di Luca, il ragazzo di 15 anni morto lo scorso 2 dicembre. Il gruppo di amici aveva deciso di mangiare pesce crudo, ma la sera tutti hanno accusato malessere e problemi intestinali; sia Luca che gli altri, in un primo momento, sono stati curati con antispasminici e probiotici. Una delle ragazze, poi, si è sottoposta ad analisi che hanno rivelato segni di salmonella. La famiglia di Luca si è affidato all’avvocato Marianna Borrelli, che ha nominato i propri periti per l’autopsia sul corpo del ragazzo che si terrà domani. Il giorno della morte, Luca era senza forze, e i genitori, titolari di una gioielleria a Soccavo, lo hanno lasciato dormire. A ora di pranzo era morto.
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