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Molestie alla pm, il procuratore reggino Giuseppe Creazzo perde l'anzianità. Sanzione del Csm

Perdita di due mesi di anzianità: è la sanzione che la Sezione disciplinare del Csm ha inflitto al procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo (61 anni, di Reggio Calabria), accusato dalla collega Alessia Sinatra, sostituto procuratore a Palermo, di averla molestata sessualmente nel 2015 in un hotel della Capitale dove si trovavano per motivi di lavoro.

Giuseppe Creazzo

Perdita di due mesi di anzianità: è la sanzione che la Sezione disciplinare del Csm ha inflitto al procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo (61 anni, di Reggio Calabria), accusato dalla collega Alessia Sinatra, sostituto procuratore a Palermo, di averla molestata sessualmente nel 2015 in un hotel della Capitale dove si trovavano per motivi di lavoro. Sinatra non aveva denunciato Creazzo, ma la vicenda è venuta alla luce indirettamente, con la montagna di intercettazioni dell’inchiesta sulle nomine ai vertici degli uffici giudiziari, per una serie di messaggi inviati dalla pm all’amico ed ex capocorrente Luca Palamara, quando Creazzo concorreva per il ruolo di procuratore di Roma ("Giurami che il porco cade subito", «il mio gruppo non lo deve votare"). Da lì sono partiti gli accertamenti da parte della procura generale della Cassazione. Ed entrambi, accusatrice e accusato, sono finiti sotto procedimento disciplinare.

Avrebbe cercato un approccio fisico con la collega

Lui per aver leso il prestigio della magistratura, lei per aver cercato una sorta di rivincita morale. Secondo l’accusa, Creazzo avrebbe cercato un approccio fisico con la collega «in modo da sorprendere insidiosamente le altrui capacità reattive di difesa». L’azione penale non era stata intrapresa perché la magistrata non aveva sporto querela, ma - scrive la procura generale nell’incolpazione - si tratta di una "condotta idonea a ledere la propria immagine di magistrato e il prestigio dell’intera magistratura». Il procedimento, iniziato a luglio, si è svolto fin dal principio a porte chiuse, al termine della camera di consiglio, il collegio, presieduto dal vicepresidente del Csm, David Ermini, ha condiviso su questo punto le conclusioni della procura generale della Cassazione, mentre ha fatto cadere la contestazione di aver violato i doveri di correttezza propri di un magistrato nei confronti della collega, ritenendo - a quanto si è appreso - che la vicenda si possa circoscrivere a un fatto tra privati. Ha sottratto così dalla carriera di Creazzo due mesi di anzianità, mentre la procura ne chiedeva tre.

Giuseppe Creazzo respinge le accuse e annuncia ricorso

Una sanzione tutto sommato lieve, ma anche una macchia su una lunga carriera per il capo della procura fiorentina, che ha sempre negato l’accusa e non ci sta: «Si tratta - dice - di una sentenza ingiusta perché sono innocente, è una decisione conforme alla condanna mediatica che avevo già subito allo scoppiare della notizia. Farò ricorso per Cassazione, dove confido che potrò avere finalmente giustizia». Mentre il difensore di Sinatra, il professor Mario Serio, contesta l'esiguità della sanzione: «Resta forte e grave l’impressione che la Magistratura italiana ed il suo organo di governo debbano proseguire ancora a lungo nella strada dell’acquisizione di una maggior consapevolezza del valore della dignità della donna nell’ambiente di lavoro giudiziario e dell’adeguatezza della relativa tutela». E’ ancora in corso il procedimento nei confronti della pm Sinatra, e la prossima udienza è fissata per il 14 gennaio.

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