Vaccini: almeno una dose al 75% dei ragazzi 12-19 anni. Fauci: dose sicura ed efficace per bambini 5-11 anni
Il 75,39% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni - complessivamente 3.488.814 - ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino. È quanto emerge dal report del Governo sui vaccini. In questa stessa fascia di età il 71,34% (3.301.071) risulta immunizzato con ciclo completo e l’80,41% ha ricevuto almeno la prima dose, la dose unica oppure risulta guarito dal Covid. Il 19,59% (906.626), a meno dei guariti, non ha invece ricevuto finora alcuna dose. A due giorni dall’inizio della campagna di vaccinazione per la fascia 5-11, i bimbi vaccinati con prima dose sono 15.054 (0,41%).
Fauci: vaccino per i 5-11 anni sicuro e efficace
«Per adesso gli studi sui minori dai due ai cinque anni sono quasi completi, adesso stiamo facendo degli studi sui neonati dai sei mesi ai due anni. Probabilmente nel primo trimestre del 2022 ci saranno abbastanza dati per dare i vaccini ai bambini di quella fascia d’età». Lo ha detto Anthony Fauci, immunologo e chief medical advisor della Casa Bianca. Quanto ai vaccini per i bambini dai cinque agli undici anni "sono sicuri. Tutte le informazioni che abbiamo, tutti i dati, indicano che i vaccini sono molto sicuri nei minori. Non ci sono stati casi problematici finora, per cui questo vaccino si sta dimostrando sicuro ed efficace nei minori in quella fascia d’età», ha aggiunto. L’incidenza di miocarditi «è minima, soprattutto nei bambini tra i cinque e gli undici anni non abbiamo visto casi di miocardite, quando li riscontriamo sono rari e soprattutto nei ragazzi adolescenti o alla fine dei vent'anni».
Contagio in aumento
L’epidemia di Covid-19 in Italia continua a crescere per l’ottava settimana consecutiva, con un balzo dell’incidenza nazionale che negli ultimi 7 giorni ha raggiunto i 241 casi per 100mila abitanti. A preoccupare sono soprattutto gli ospedali, dove i pazienti Covid sono in aumento sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive e sono in crescita anche i ricoveri nella fascia under20. L’ultimo monitoraggio settimanale conferma dunque un trend epidemico in salita ed è forte l’invito della Cabina di regia alla prudenza e, soprattutto, ad effettuare le dosi vaccinali booster di richiamo. Continua ad aumentare, ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, «il tasso di incidenza di casi nel nostro paese, che raggiunge i 241. Osserviamo invece una leggera flessione dell’indice di trasmissibilità Rt, che comunque si fissa intorno a 1,13 e dunque ben al di sopra dell’unità». Per quanto riguarda il tasso di occupazione di area medica e terapia intensiva, «siamo invece rispettivamente al 12,1 e al 9,6%, quindi a livello nazionale siamo di poco al di sotto della soglia critica di occupazione dei posti letto, fissata al 10% per le intensive e al 15% per i reparti di area medica, che viene però superata per entrambi gli indicatori in ben sette regioni». In particolare, nove Regioni e Province Autonome superano la soglia critica per le terapie intensive e otto per le aree mediche.
Ricoveri in calo rispetto al 2020
Il quadro generale impone pertanto prudenza perchè la curva, ha osservato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, «continua a salire: la crescita è più contenuta rispetto agli altri Paesi ma è sostanzialmente una crescita e tutte le Regioni hanno curve in aumento, anche se a Bolzano c'è un inizio di decrescita e il FVG ha una crescita stabile». La «zona del nord est - ha aggiunto - ha la circolazione del virus più elevata e questa si sta diffondendo lungo la costiera adriatica; anche Val d’Aosta e Liguria cominciano a mostrare un aumento di circolazione». Tuttavia, confrontandoci con lo scorso anno, ha rilevato Brusaferro, «vediamo che i casi notificati di infezione hanno raggiunto lo stesso livello dei casi notificati nel 2020, mentre le ospedalizzazioni e i decessi sono, sebbene in crescita, inferiori a quelli dello scorso anno».
Preoccupazione per fasce pediatriche
A destare preoccupazione è pure l’età dei nuovi contagiati. Le fasce che registrano i più alti tassi di incidenza sono infatti quelle pediatriche (324, 0-9 anni; 302, 10-19 anni) e quelle tra 30 e 49 anni (215, 30-39 anni; 243, 40-49 anni). Alla luce di ciò, avverte la Cabina di regia nel monitoraggio, una "più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo rappresentano strumenti necessari a contenere l’impatto dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti».
Nuovi vaccini
Intanto, due nuove circolari forniscono chiarimenti per chi è stato vaccinato sperimentalmente con gli immunizzanti ReiThera e Takis. Anche per i soggetti vaccinati in Italia nell’ambito della sperimentazione con ReiThera sarà possibile procedere con la somministrazione di una dose di richiamo di vaccino a m-RNA a distanza di almeno 5 mesi dall’ultima dose ricevuta e ciò è idoneo al rilascio del green pass. Per i vaccinati con Takis, si applica invece quanto indicato per i soggetti vaccinati all’estero con vaccino non autorizzato da EMA: è dunque previsto un booster con vaccino mRNA a partire da 28 giorni e fino a 6 mesi dal completamento del ciclo primario. Superati i 6 mesi, così come in caso di mancato completamento del ciclo, si può procedere con un ciclo vaccinale primario con vaccino mRNA. L’Oms ha inoltre approvato in emergenza il vaccino indiano Covovax, che rientra nel portafoglio del sistema internazionale di distribuzione dei vaccini Covax. Questo, rileva l'Organizzazione mondiale della sanità, permetterà di "rafforzare gli sforzi fatti per vaccinare più persone nei Paesi a basso reddito».