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Coronavirus, il richiamo della dose booster si farà a 4 mesi per fronteggiare Omicron

Arriva il via libera ufficiale della riduzione da 5 a 4 mesi della dose booster per fronteggiare il dilagare dei contagi a causati dalla variante Omicron. Il ministero della Salute ha, infatti, emesso la circolare a firma di Gianni Rezza, con una nota allegata sottoscritta anche da Franco Locatelli, Silvio Brusaferro e Nicola Magrini, con la quale di dà l’avvio alle terza dose a 4 mesi le cui modalità di 'start' saranno decise dal Commissario Figliuolo.

«Alla luce delle attuali evidenze sull'impatto epidemiologico correlato alla maggiore diffusione della variante B.1.1.529 (Omicron) e sulla efficacia della dose booster nel prevenire forme sintomatiche di COVID-19 sostenute dalla citata variante, al fine di estendere gradualmente l’offerta del richiamo vaccinale e nel rispetto del principio di massima precauzione - si legge nella circolare - si rappresenta che la somministrazione della dose di richiamo (booster) a favore dei soggetti per i quali la stessa è raccomandata, con i vaccini e relativi dosaggi autorizzati, sarà possibile dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione in caso di soggetti vaccinati prima o dopo un’infezione da SARS-CoV-2, in base alle relative indicazioni)».

Si conferma, inoltre, si legge ancora nella nota della Circolare «l'assoluta priorità di mettere in massima protezione con tempestività sia tutti coloro che non hanno ancora iniziato o completato il ciclo vaccinale primario, sia i soggetti ancora in attesa della dose addizionale (trapiantati e immunocompromessi), sia i soggetti più vulnerabili a forme gravi di COVID-19 per età o elevata fragilità, nonché tutti coloro per i quali è prevista l’obbligatorietà della vaccinazione che non hanno ancora ricevuto la dose booster nei tempi previsti».

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