Omicidio nella notte di Natale a Campobasso. Intorno alle 23 una lite tra due giovani del posto è finita con un accoltellamento. La tragedia è accaduto in via Giambattista Vico, a poca distanza dal terminal bus del capoluogo molisano mentre la città era praticamente deserta e con tutti i locali chiusi per la vigilia di Natale. Il giovane accoltellato, un 38enne Cristian Micatrotta, è arrivato all’ospedale Cardarelli in condizioni disperate. E’ morto poco dopo il ricovero. L’aggressore Giovanni De Vivo, un 37enne con precedenti è stato subito fermato dai carabinieri e interrogato per tutta la notte nella caserma di via Mazzini. La strada teatro dell’omicidio è stata transennata e per diverse ore sono andati avanti i rilievi dei carabinieri. A terra una grande pozza di sangue.
La droga alla base dell'accoltellamento
C'è la droga alla base del movente dell’omicidio avvenuto la notte scorsa a Campobasso. Il contrasto tra i due uomini di 37 e 38 anni sarebbe nato per l'acquisto di un modesto quantitativo di sostanze stupefacenti. Giovanni De Vivo è accusato di omicidio volontario e nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di fermo mentre il corpo della vittima, Cristian Micatrotta, è all’obitorio dell’ospedale Cardarelli a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’uomo è stato colpito con un coltello alla gola.
Parla il procuratore Nicola D'Angelo
«Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari; gli accertamenti proseguiranno al fine di acquisire ulteriori riscontri, mentre l’indagato potrà esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di procedura penale». È quanto afferma il procuratore di Campobasso Nicola D’Angelo a proposito dell’omicidio avvenuto la notte scorsa nel capoluogo molisano. «Allo stato delle indagini - aggiunge - il contrasto tra i soggetti coinvolti sembra aver avuto origine nell’acquisto di un modesto quantitativo di sostanze stupefacenti. La circostanza, ove confermata, dimostra ulteriormente, ove ve ne fosse stato bisogno ,il pervasivo effetto criminogeno che la droga produce in qualsiasi ambito sociale e l’esigenza di superare il senso di tolleranza o\\e di rassegnazione che parte della società civile sembra aver adottato rispetto a tale fenomeno».