Il sistema è ormai in tilt. Ci sono attese di giorni per poter effettuare i test molecolari e il tracciamento dei contatti stretti con i positivi non sta funzionando perché bisognerebbe rintracciare migliaia e migliaia di persone ma non c’è il personale sufficiente e in ogni caso il meccanismo non ottiene più riscontro. Il caso non è più di Sicilia e Calabria, ma riguarda tutta l'Italia. Sarà inviato domani dalle Regioni un documento indirizzato al Cts che contiene una serie di richieste sulla gestione dell’autoisolamento, in cui si chiede l'
azzeramento della quarantena per le persone che hanno copertura vaccinale, in particolare quelle con terza dose effettuata. Le modifiche auspicate - a quanto si apprende da fonti che hanno stilato il documento - sono necessarie appunto alla luce di uno stravolgimento del sistema di contact tracing, "saltato" in diversi territori, che rende necessario un superamento delle attuali regole delle quarantene.
La quarantena
Le ipotesi sono diverse. La più restrittiva prevede di ridurre la quarantena da sette a cinque giorni soltanto per chi è vaccinato con tre dosi. Si tratta però di un’opzione ritenuta da più parti inutile per garantire i servizi essenziali. Dieci giorni rimane invece il periodo di isolamento obbligatorio per i non vaccinati. Gli scienziati sembrano contrari a un allentamento troppo esteso e quindi potrebbe essere deciso di rivedere i criteri per definire il contatto stretto. Cioè le persone che adesso sono obbligate alla quarantena di sette giorni.
Subito dopo le vacanze natalizie sarà allungato l’elenco dei lavoratori per cui scatta l’obbligo vaccinale dopo il personale sanitario, scolastico e delle forze dell’ordine, i lavoratori esterni delle Rsa. I primi dovrebbero essere i dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono mansioni di front office.