
Termini sempre più "inglesizzati": il richiamo del vaccino diventa "booster". Ma la Crusca lo boccia.
Sarà la moda di inglesizzare ormai praticamente ogni termine, sarà la vulgata giornalistica che implementa subito dizioni più o meno facili da immagazzinare nel proprio lessico quotidiano.
Sta di fatto che da giorni in tv, alla radio e su internet si sente sempre più parlare e sentire il termine booster. Il gruppo Incipit dell'Accademia della Crusca, già lo scorso novembre, ha da ultimo preso posizione su un un nuovo termine, il booster.
"Circola in una miriade di comunicazioni giornalistiche - si legge in una nota del gruppo pubblicata sul sito dell'Accademia della Crusca - ma anche in avvisi e dichiarazioni di autorità sanitarie impegnate nella lotta contro la pandemia da Sars-Cov-19, il termine booster, che certo è nuovo per il largo pubblico italiano. Nella maggior parte dei casi, se non nella totalità, pare che non si avverta la necessità di renderlo chiaro, spiegandolo o traducendolo".
Booster ha in inglese, in campo medico, un significato tecnico molto preciso, registrato dall’Oxford English Dictionary: si tratta di una dose di vaccino che accresce e rinnova gli effetti di un’inoculazione precedente. In italiano, in questi casi, la letteratura medica usa fin dalla prima metà dello scorso secolo la parola “richiamo”.
Richiamo in senso medico è una metafora di un termine comune, ma del resto anche booster lo è, perché viene dal linguaggio dell’elettrotecnica. Richiamo è inoltre parola conosciuta e familiare al pubblico italiano, anche nell’uso medico, perché molti l’hanno già incontrata proprio in campo vaccinale: per esempio sono comuni da anni i “richiami dell’antitetanica”, e nessuno ha mai contestato questo termine. La parola booster è stata usata ora in una circolare del ministero della salute del 27.9.21, firmata dal prof. Rezza (Avvio della somministrazione di dosi “booster” nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19).
Nel testo della circolare, la prima volta che compare, il termine è posto tra virgolette, dopo non più. Accanto alla prima occorrenza, fa capolino anche il traducente “richiamo”, seppur posto in parentesi nel settimo rigo (e per fortuna ricompare nel modello del Modulo di consenso, anche in questo caso accanto al superfluo booster). La diffusione indiscriminata e acritica, tramite media, del termine booster da solo, senza l’equivalente italiano, che pure esiste, mostra che ancora una volta si è persa una buona occasione per aiutare gli italiani a capire facilmente quello che viene loro proposto, combattendo meglio, grazie a ciò che è già linguisticamente ben noto, eventuali timori o resistenze. L’abuso del termine booster rappresenta dunque prima di tutto un errore nella comunicazione sociale.
C’è poi da chiedersi se si intenda così “educare” una volta di più all’abbandono della nostra lingua - conclude la nota del gruppo Incipit - o dimostrare che l’italiano non ha parole adatte per le esigenze attuali. Ma quest’ultimo assunto non risulta vero, perché “richiamo”, per i vaccini, come abbiamo detto, esiste da anni".
16 Commenti
Arturo Seguso
14/11/2021 05:10
Siamo stati l'unico paese al mondo al avere un ministero con nome inglese. IL MINISTERO DEL "UELFAR". Si scrive così vero?
Angelo Bernardini
25/11/2021 11:19
Il cattivo esempio viene dall’alto; da chi dovrebbe educare all’uso della lingua italiana che ha vocaboli sufficienti per esprimere ogni concetto. È l’atteggiarsi a “superiori “ senza capire che sono dei poveracci che non conoscono la lingua italiana. Semplicemente ignoranti,
Arturo Seguso
25/11/2021 22:46
Sono assolutamente d'accordo e ciò dimostra una provinciale sudditanza culturale verso altri che, rispetto alla nostra cultura storica, sono zero. In questo gioco al ribasso in primis i giornalisti.
Mario
24/12/2021 19:11
Condivido... continua l'ingrassamento della ignoranza, creeranno oltre una massa di ignoranti, incapaci, come per la matematica di fare calcoli senza una calcolatrice.
Formoso Cesare
02/01/2022 10:43
A me non piace l'inglese e sono orgoglioso della mia lingua! Usando termini stranieri (che a volte paiono sorgere dal nulla, ad ogni piè sospinto ne spunta uno) non si fa che aumentare la confusione nelle persone sopratutto in situazioni gravissime come quella che stiamo attraversando e che avrebbe bisogno, al contrario, di una chiarezza d'informazione "speciale" . I nostri politici e giornalisti ammantano il loro "sapere" di termini stranieri...Esiste la possibilità in qualunque sede di far loro capire che sono prima di tutto Italiani e che ai loro concittadini stanno parlando?
DANIELA ANNAMARIA DI LERNIA
11/12/2021 09:32
SONO D' ACCORDO
Odilia D'avella
30/12/2021 16:19
Concordo con i commenti precedenti. La lingua italiana è ricca di vocaboli, usiamoli. Si sta ingesizzando tutto anche a discapito della chiarezza di comunicazione. Grazie
Mauro Uberti
11/12/2021 11:59
Confermo anch'io. Non sapere l'italiano si chiama ignoranza e l'ignoranza è peggio della miseria.
ETTORE SCARABELLO
12/12/2021 22:16
E' vero sono stanco di tutti questi termini inglesi. Personalmente scrivo alle ditte che fanno pubblicità sui giornali o riviste usando termini inglesi e sto preparando un dizionario "semiserio" con la traduzione di tante parole in lingua italiano e nel mio dialetto lomellino.
ambrogio isella
13/12/2021 18:40
siamo in Italia e i ns.politici usano sempre piu' vocaboli inglesati,,,,sarà un caso.....? x me nulla viene fatto a caso!
Mauro Uberti
25/12/2021 18:12
Niente di strano. La razza dei politici è un incrocio tra la volpe e l'asino, che ha come bisogno primario il potere. La furbizia volpina serve a conquistare il potere e la componente asinina è quella che viene usata per gestirlo.
Anna Paola Di Giulio
21/12/2021 09:17
sono amaramente sconcertata da una simile mancanza di sensibilità per l' esigenza "democratica" di una comunicazione chiara ed efficace (del resto cosa ci si può aspettare in un paese dove si vara una legge denominata "Jobs act"?)
Gianni
22/12/2021 19:43
È proprio vero, non si riesce a leggere un articolo giornalistico senza ricorrere continuamente all'uso del traduttore.
G:iann Da Porto
24/12/2021 18:59
Mentre il termine " richiamo" non farebbe"fino" o non politicamente corretto,il termine booster é tutt'altra cosa specie per gli ignoranti che oggi sono molti ed è il termine più alla moda.Altra cosa:perchè oggi chiamano "sieri"quelli che sono invece vaccini?Il siero è tutt'altra cosa del vaccino come ben sapete,ma che i giornalisti forse ignorano?
Giancarlo Fadda
28/12/2021 08:57
La Grande stampa di un tempo era diretta da Grandi direttori. Le redazioni lavoravano di notte per pubblicare le notizie del giorno. I giornalisti rientravano a casa all' alba. Il direttore del giornale lasciava nella portineria dello stabile una copia del giornale che il portiere era invitato a leggere. Quando rientrava in redazione chiedeva al portiere: "ha letto il giornale"? Ha capito quello che ha letto? Se la risposta era positiva lo ringraziava e fra se pensava "anche questa volta abbiamo fatto un buon lavoro al servizio dei lettori.
Miriam
28/12/2021 14:00
Totalmente d’accordo . Aggiungo che l’uso da parte dei giornalisti di termini edulcorati come” i furbetti del cartellino “ anzichè “ truffatori” o “ baby gang “ anziché “ giovani delinquenti” è un’ulteriore prova che non solo la nostra lingua si umilia e si svende ,ma che si usa in modo improprio ed inefficace .
Alberto
29/12/2021 19:14
La travolgente mania di usare a tutti i costi un inglesismo è in questo caso assolutamente dannosa. Provate a dire a qualcuno che non conosce l'inglese che deve vaccinarsi con il "booster". Secondo me è un altro sistema per incrementare la paura nei vaccini.
Diana Fonticoli
30/12/2021 06:15
Che peccato! L'ignoranza galoppante, che purtroppo accomuna anche uno stuolo di giornalisti, gente che usa i congiuntivi a sproposito e farebbe un favore a se stessa e ai lettori se si prendesse la briga di rileggere, per non dire studiare, la grammatica italiana, è davvero imperdonabile. Congiuntivi come se piovesse, non appena appare un "che" all'orizzonte. Per non parlare delle frasi dove una simpatica virgola separa il soggetto dal verbo. E ora questi geni vorrebbero insegnarci l'inglese...
renzo
30/12/2021 08:34
In questa Nazione, anche questo termine purtroppo non si usa più, si scrivono parole inglesi che, per la grande maggioranza degli Italiani, non si capisce il significato. Nell'anno nel quale abbiamo festeggiato Dante il Padre della Ns. meravigliosa lingua Italiana..lo ritengo veramente fuori luogo
Nazzarena Novella
04/01/2022 18:12
Ora ci sono le varianti, i vaccini erano per.. Contrastare i vaccini precedenti. Pertanto a cosa serve iniettare un siero che vaccino non è e che doveva contrastare il virus precedente ora che il virus è mutato? Si sono dimenticati i medici che non si fanno vaccini con i virus in corso, perché si favoriscono le varianti? Si sono dimenticati che anche i virus antinfluenzale si creavano in base ai virus dell'anno precedente? O vogliono farci credere che hanno pronto un vaccino per un virus mutato il mese scorso? Questo virus che viene dal sud Africa, li' hanno detto che è meno invasivo, e lo curano senza restrizioni. Parlamentari e deputati e magistrati e difensore della costituzione lo sapete che state massacrando un intero popolo? Imparate dalla Florida o volete che prendiamo esempio dalla Romania.?
Giuseppe Salvatore Arcuri
06/01/2022 09:11
Condivido pienamente. E' esecrabile l'esaltazione di vocaboli stranieri a danno della nostra lingua che, contrariamente a quando pensano gli ignoranti, riesce ad esprimere i concetti ed i signicati più diversificati con termini adeguati al caso concreto