Vaccino obbligatorio contro il Covid, Locatelli: condizioni mature. Il governo decide il 5 gennaio
Siamo in una fase di crescita "pressoché esponenziale dei contagi. L'incidenza settimanale per 100mila abitanti è più che raddoppiata in 7 giorni".
In Italia "1,3 milioni di persone sopra i 60 anni non sono vaccinate. È un gruppo di connazionali che oggi rischia molto". L'obbligo vaccinale "è una scelta che spetta alla politica perché non ha valenze solo sanitarie, ma anche etiche e sociali.
Sono sempre stato un fautore del vaccino facoltativo. Ora però da tecnico della sanità dico che le condizioni sono mature per l'obbligo per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti con Covid o con malattie diverse". Bisogna adottare "tutte le misure per la prevenzione dei contagi anche per mantenere gli ospedali funzionali. Non c'è solo il Covid. Le altre malattie continuano ad aver bisogno di risposte adeguate. È importante quindi che tutti usino i dispositivi di protezione. Le Ffp2 sono più efficaci delle chirurgiche. Devono avere un prezzo calmierato e omogeneo sul territorio".
I dati inglesi ci dicono che con omicron "il rischio di finire in ospedale è un terzo rispetto a Delta. Per quanto riguarda la mortalità è ancora presto, non abbiamo dati sufficienti, ma ci aspettiamo una riduzione simile". Dalla Gran Bretagna arriva un dato ulteriore sull'efficacia "della terza dose: 88% nel prevenire il ricovero". Rispetto ai vaccini dei bambini "sulla sicurezza non è emerso il minimo segnale di allarme". La priorità di questo governo "è sempre stata permettere le lezioni in presenza. Rimandare gli alunni a casa sarà l'ultima cosa che faremo, è un dovere nei confronti delle nuove generazioni".
Il 5 gennaio si decide sul vaccino obbligatorio
Mercoledì 5 gennaio il governo renderà obbligatorio il vaccino per il mondo del lavoro, rendendo necessario il Super Green pass per accedere anche nelle aziende private. Chi è ancora No Vax, avrà a disposizione due settimane per sottoporsi alla prima dose e mettersi in regola. Ma l’esecutivo potrebbe spingersi addirittura oltre. Il consiglio dei ministri, infatti, sarà chiamato a decidere tra due opzioni. La prima, come detto, è il 2G per i lavoratori. La seconda è l’obbligo vaccinale generalizzato, valido quantomeno per l’intera popolazione over 18. Mario Draghi è convinto del primo scenario e lo considera cosa fatta. Ma la pressione per una soluzione ancora più drastica — l’obbligo duro e puro, appunto — cresce e coinvolge imprese, sindacati, ampi settori della maggioranza, partner europei.
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