Lunedì 23 Settembre 2024

Covid, l’immunologa Antonella Viola sotto scorta dopo le minacce dei no vax

Antonella Viola

L’immunologa dell’Università di Padova, Antonella Viola, è sotto scorta cautelare dopo le minace ricevute dai "no vax". Le sono stati assegnati due carabinieri. Volto noto della tv, assai attiva sul fronte "sì vax", proprio per questo motivo ieri ha ricevuto una busta con dentro un proiettile a lei indirizzata. «Ormai i vaccini sono stati ampiamente utilizzati - afferma la Viola in un articolo su La Stampa - sono sicuri, proteggono efficacemente dalla malattia severa e quindi chi li rifiuta lo fa per ignoranza o stupidità. E permettere che ignoranza e stupidità tengano sotto scacco un intero Paese è inaccettabile. Così come è inaccettabile il clima di odio e violenza che queste persone che si definiscono No Vax tentano di generare. Nel loro delirio complottista, i No Vax hanno scelto noi scienziati come nemici, bersagli della loro rabbia inutile». Per poi aggiungere: «Due giorni fa ho ricevuto una lettera di minacce a me e alla mia famiglia, accompagnata da un proiettile, in cui mi si chiede di dichiarare pubblicamente che i bambini non devono essere vaccinati. Ecco a cosa siamo arrivati! E questo anche grazie a quella parte della politica che strizza l’occhio a chi grida "giù le mani dai bambini" o stupidaggini di questo tipo», conclude Viola. A proposito del nuovo decreto anti Covid, Antonella Viola afferma che «finalmente il governo si muove verso l’unica misura in grado di limitare i danni che il SARS-CoV-2 potrà ancora causare al nostro Paese: l’obbligo vaccinale», annota in un articolo su La Stampa. Secondo Viola l’obbligo vaccinale «Si muove seguendo una strada che abbiamo imparato a conoscere, forse un pò tortuosa, forse eccessivamente graduale, rischiando così di essere sempre tardiva e allo stesso tempo estenuante per cittadini; ma una strada con una direzione chiara, che porta verso la vaccinazione per tutta la popolazione», anche se per il momento riguarderà solo le persone dai 50 anni in su, «poichè in questa fascia di età la malattia Covid-19 si manifesta mediamente in forma più severa rispetto ai più giovani», quindi «va benissimo l’obbligo per gli over 50 ma probabilmente è solo un primo passo verso una vaccinazione obbligatoria per tutti».  

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