L'infezione da SarSCoV2 corre sempre più veloce tra i giovani ed i giovanissimi, tra i quali si registra un'incidenza di casi Covid addirittura tripla, ed aumentano le ospedalizzazioni per questa fascia di età. I ricoverati under19 nelle terapie intensive dall'inizio dell'epidemia al 5 gennaio hanno raggiunto la cifra di 268. Sulla base di questi dati, i pediatri ribadiscono dunque l'importanza della vaccinazione anche per i più piccoli.
"L'incidenza dei casi nella fasce tra i 5 ed i 19 anni - spiega il matematico Giovanni Sebastiani dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M. Picone' del Cnr - è 2-3 volte superiore a quella delle altre fasce. Il contagio viaggia molto più velocemente in queste fasce d'età". Lo conferma la Società italiana di pediatria (Sip). Dall'inizio dell'epidemia al 5 gennaio, rileva la Sip sulla base degli ultimi dati del Report dell'Istituto superiore di sanità, sono stati 268 gli under19 ricoverati in terapia intensiva per Covid, rispetto ai 263 ricoverati dall'inizio dell'epidemia al 28 dicembre. Nell'ultima settimana ci sono stati dunque 5 nuovi ricoveri in terapia intensiva per questa fascia d'età. I numeri più alti si registrano nella fascia d'età 16-19 ed in quella inferiore ai 3 anni.
In particolare, i ricoverati in terapia intensiva da inizio epidemia al 5 gennaio nella fascia inferiore ai 3 anni di età sono 68; nella fascia 3-5 anni sono 24; nella fascia 6-11 sono 39; nella fascia 12-15 sono 61 ed in quella 16-19 anni sono pari a 76. Casi gravi si registrano quindi anche tra i più piccoli: "Da questi dati - ribadisce la presidente della Sip Annamaria Staiano - emerge che non possiamo escludere manifestazioni severe di Covid-19 anche nei bambini e va ribadito che l'unica protezione efficace è il vaccino. Al momento il vaccino è l'unica vera arma che abbiamo a disposizione".
Non solo, i bambini vanno monitorati anche dopo la malattia, perché vari sono i possibili rischi. Un nuovo allarme arriva a questo proposito dall'Associazione medici endocrinologi Ame, che rileva come i bambini guariti da Covid siano più a rischio diabete. Un recente report del Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattia Cdc, spiegano gli esperti, conferma infatti l'associazione tra infezione Covid-19 ed esordio di diabete di tipo 1 nella popolazione giovanile. "Resta da verificare se si tratta di un reale aumento della patologia o un anticipato esordio in soggetti predisposti. Solo l'osservazione nei prossimi anni - conclude Franco Grimaldi, presidente Ame - potrà darci risposte in tal senso".
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