Covid, Claudia Baiocco malata di cancro scrive ai furbetti del Green pass: "Egoisti, riflettete"
«Sono malata di cancro e forse non avrò ancora molto da vivere. Per questo ho deciso di scrivere una lettera aperta ai furbetti del Green pass che, facendo finta di essersi inoculati il vaccino anti Covid, hanno mostrato egoismo e totale mancanza di senso civico, una cosa che mi ha prima indignata e poi demoralizzata». A dirlo all’ANSA è Claudia Baiocco, portavoce del sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica. La scelta di raccontare la propria malattia e spiegare le ragioni della sua indignazione, Claudia l’ha presa all’indomani dell’inchiesta della procura di Ancora su un presunto giro di Green pass falsi che hanno portato ad una cinquantina di ordinanze cautelari tra cui alcuni arresti: in cambio di somme fra 300 e 400 euro, un infermiere (finito in carcere) fingeva di somministrare vaccini per permettere ai "no vax" di ottenere il certificato verde. «Dovevamo uscire tutti migliori dalla pandemia - scrive Baiocco nella lettera aperta - Invece abbiamo scoperto con il tempo di essere "più furbi" fregandocene delle persone fragili che vivono insieme a noi e attorno a noi». «Sono garantista e quindi sarà la giustizia a stabilire le responsabilità degli indagati - sottolinea - Ma, se quanto emerso sarà confermato, significa davvero che la nostra società ha subito una pesante involuzione e non ci meritiamo più niente». «Ho scritto questa lettera - aggiunge la donna - anche e soprattutto per far riflettere. Malati oncologici come me e tanti altri malati, da due anni a questa parte continuano ad avere problemi di ospedalizzazione, ogni volta facciamo fatica a trovare posto negli ospedali perché occupati da contagiati Covid e quindi, apprendere di Green pass comprati per poche decine di euro fa ancora più male». Tutto ciò l’ha spinta a scrivere la lettera aperta: «Un narcisismo e un egoismo esasperati privi di pietà, quella "pietas" di cui parlava già Virglio nell’Eneide vent'anni anni prima della nascita di Cristo, priva di umanità - osserva - e che ci fa essere di gran lunga inferiori agli animali che, invece, sono dotati di senso del branco e che non dimenticano gli ultimi». E ancora: «Provate, tutti voi furbetti di ogni specie, a immaginare cosa si prova a guardare la morte in faccia, anche per un solo secondo se ne siete capaci e poi diteci che cosa si prova». «Viviamo in un’era che è andata indietro di millenni e credo che su questo, soprattutto, - prosegue - dovremmo tutti porci delle domande e fare finalmente delle riflessioni veramente profonde». Tornando a parlare della sua malattia, Claudia racconta: «mi sono sottoposta a una terapia sperimentale che mi sta tenendo in vita da due anni, e allora mi chiedo come si faccia a mettere in dubbio la scienza». «Il vaccino anti Covid ne è l’esempio, rispetto lo scorso anno abbiamo la metà dei decessi», tiene a evidenziare. L’incontro con Claudia avviene sul molo di Civitanova, alle sue spalle il mare, che «per me è vita e respiro. La sera - conclude - per placarmi dalle mie paure e trovare rifugio nel sonno, chiudo gli occhi e immagino il mio mare».