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Obbligo vaccini a over 50: chi si oppone alla multa da 100 euro può pagarla in autunno

Obbligo di vaccino Covid per gli over 50 dal 1°febbraio, pena una “multa” di 100 euro. Ma se l’interessato si oppone, per vedere applicata la pur blanda sanzione c’è un tempo di 260 giorni.

La data di partenza

Il Dl 1/2022 in vigore dall’8 gennaio scorso ha introdotto l’obbligo vaccinale per chi ha compiuto 50 anni o li avrà entro il prossimo 15 giugno, data in cui le disposizioni cesseranno di essere in vigore, salvo proroghe. La sanzione di 100 euro scatterà dal 1° febbraio per chi, entro quella data, non sarà vaccinato oppure avrà eseguito soltanto la prima dose o la seconda senza il richiamo nei termini previsti. A notificare la sanzione sarà l’agenzia delle Entrate, mentre a irrogarla sarà il ministero della Salute. Prima dell’avviso di addebito, il no vax riceverà una comunicazione di avvio del procedimento. Potrà decidere di pagare, ovviamente. Oppure avrà dieci giorni di tempo, a pena di decadenza, per inviare all’azienda sanitaria locale competente per territorio eventuali esenzioni o altre ragioni che hanno causato il differimento del vaccino. In quest’ultimo caso si dovrà trattare di ragioni oggettive, assolute e documentate (ad esempio perché non vi erano slot liberi per la prenotazione).

L'Agenzia delle Entrate notificherà la sanzione e prima dell’avviso di addebito, il no vax riceverà una comunicazione di avvio del procedimento. Potrà decidere di pagare oppure entro dieci giorni dovrà inviare all’azienda sanitaria locale competente eventuali esenzioni o altre ragioni che motivino la mancata vaccinazione. Sempre in questi 10 giorni l'over 50 dovrà inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate in cui riferirà di aver mandato le proprie giustificazioni all’azienda sanitaria. Quest'ultima, entro altri successivi 10 giorni, esaminata tutta la documentazione, comunicherà all'Agenzia delle Entrate se la sanzione va irrogata oppure no.

Pagamento in autunno

Se per l'azienda sanitaria le ragioni non sono idonee alla mancata vaccinazione, entro i successivi 180 giorni, l'Agenzia delle Entrate notificherà con Pec o raccomandata a/r un avviso di addebito che avrà valore di titolo esecutivo. Il destinatario avrà 60 giorni di tempo per pagare oppure 30 giorni per presentare ricorso davanti al Giudice di pace. Ecco che da febbraio si arriva all'autunno e i tempi potrebbero allungarsi visto che le multe non potranno scattare per ovvie ragioni tutte il primo febbraio.

Il ricorso contro la “multa”

Se l’interessato farà ricorso al giudice di pace dovrà ricordarsi di chiedere la sospensione dell’avviso di addebito. Se non lo fa oppure il giudice non accoglie l’istanza, le Entrate potranno avviare l’iter per il recupero coattivo della somma, maggiorata delle spese successive. Per presentare ricorso va pagato un contributo unificato di 43 euro e non è necessario l’avvocato: ci si può difendere anche personalmente. La controparte in giudizio sarà proprio l’agenzia delle Entrate per il tramite dell’avvocatura di Stato. E evidente, dati i costi, che dal punto di vista economico il ricorso è disincentivato rispetto al pagamento della sanzione. Davanti al giudice di pace il non vax over 50 potrà far valere i motivi per i quali ritiene ingiusta la sanzione, ma in caso di sentenza di condanna potrà essere condannato anche al pagamento delle spese di giudizio. Infine, se vorrà fare appello potrà impugnare la sentenza in tribunale entro 30 giorni dalla notifica della sentenza del giudice di pace.

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