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Troppi contagi, chiusi due plessi scolastici a Monopoli

Si tratta del “M. Jones” e “Il Piccolo Principe”, dove si procederà con la didattica a distanza fino al 27 gennaio

Chiusi per dieci giorni i plessi “M. Jones” e “Il Piccolo Principe” di Monopoli per i troppi casi Covid. La disposizione è arrivata dal Dipartimento di Prevenzione della Asl di Bari e subito acquisita dal sindaco Angelo Annese a causa dell’esponenziale e incessante aumento del numero di contagi da Covid 19 avvenuto nei giorni scorsi.

Così da oggi e fino al 27 gennaio per i due plessi sono sospese le attività didattiche in presenza e sarà attivata la Didattica a distanza per la scuola primaria e secondaria di I grado della "Jones".
Nei due plessi c’erano già classi in quarantena e altre ancora in autosorveglianza per cui era già stato programmato il tampone. La dirigente Annalisa Latela ha informato con una comunicazione urgente i genitori. Il personale di segreteria continuerà a garantire il proprio servizio in presenza, mentre i collaboratori scolastici dei due plessi attenderanno disposizioni da parte del Direttore dei servizi generali e amministrativi.

“Prima della ripresa delle lezioni si sarebbe dovuta fare una analisi più approfondita. Invece, come di consueto dalle parti della Regione Puglia, si è intrapresa la linea dura sfidando l'ondata della variante Omicron, senza la fornitura di mezzi adeguati alle scuole. Per la serie: armiamoci e partite, una ripresa allo sbaraglio, che sta procurando più danni e disservizi che altro”. Lo dichiara Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia.
“Apprendiamo dalla stampa – prosegue Verga - di impegni assunti dall’assessore regionale all’istruzione con gli studenti circa il potenziamento dei trasporti, tamponi e mascherine. Ci verrebbe da dire impegni assolutamente tardivi, difficili da mantenere e non rispettosi di chi fa funzionare la scuola quotidianamente con abnegazione e spirito di servizio. Intanto, continua il silenzio nei confronti dei sindacati di categoria”.
“Le ASL, i pediatri e i medici di famiglia sono in affanno, il sistema dei tracciamenti è saltato e sui tamponi non si è capito molto – chiosa Verga -. Il tempo per fare politica ormai è scaduto, si deve passare necessariamente dalle parole ai fatti e di questi, francamente, se ne vedono troppo pochi. Il danno che le nuove generazioni stanno subendo sarà irreparabile, altro che dispersione scolastica. Ma evidentemente la vera e sicura scuola in presenza non è al centro dell'agenda politica”.

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