«Il ricorso alla violenza da parte delle organizzazioni mafiose è sempre un segnale di debolezza ed impone comunque una risposta dello Stato». Lo ha detto sabato scorso il Procuratore generale della Corte d'appello di Bari, Anna Maria Tosto, nell'intervento effettuato nel corso dell'assemblea generale sull'amministrazione della giustizia per l'anno 2022 in occasione dell'apertura del nuovo anno giudiziario.
«È di questi giorni la prova muscolare, fatta di nove attentati dinamitardi nei soli primi giorni di gennaio - ha richiamato la dottoressa Tosto -, con la quale la “quarta mafia” sta tentando di rivendicare il controllo del territorio a fronte delle iniziative di contrasto, intraprese con rinnovato vigore e successo da polizia giudiziaria e magistratura».
Il fenomeno è bene conosciuto, e «nei riguardi di quella che la Ministra Marta Cartabia ha definito la “più urgente emergenza criminale del paese” - ha proseguito il procuratore generale -, sono stati raggiunti importanti risultati: l’avvio di collaborazioni dall’interno dei maggiori clan; l’adozione di misure cautelari che hanno attinto organizzatori e dirigenti delle batterie più pericolose; sequestri di quantitativi ingenti di stupefacente e armi; l’interruzione dei traffici più lucrosi».
Ma la pericolosità della criminalità dauna va anche oltre le bombe ed investe la società civile: «Il livello di pervasività della mafia foggiana ha raggiunto i gangli amministrativi, economici e politici di quel territorio - ha ricordato il magistrato -, e lo dimostra lo scioglimento dei maggiori comuni dauni, ultimo dei quali, quello del capoluogo di provincia».
Pertanto, alla luce di quanto sta accadendo, «urge una risposta tempestiva e al tempo stesso accompagnata dalla presa di coscienza e dalla reazione della società civile - ha invocato il capo dell''Ufficio di procura della Corte d'appello -. L’una e l’altra non sono mancate e non mancheranno, nel ricordo di quanti sono stati vittime di quella violenza e dei servitori dello Stato che sono caduti per arginarla. Né la risposta si è esaurita e si esaurirà nel contrasto alla violenza».
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