Lunedì 23 Dicembre 2024

Fingevano disabilità per estorsioni "sessuali", mamma e figlia arrestate: 60 vittime

La Polizia di Stato di Cremona ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare in carcere, nei confronti di una ventiduenne della provincia di Forlì accusata di estorsione. Contestati alla giovane ben 69 capi d’imputazione tra i quali, in particolare, il reato di estorsione sessuale e sostituzione di persona. Sono state, poi, formulate accuse nei confronti della madre, ritenuta dagli investigatori complice della ragazza in più di una vicenda. Il bottino considerato provento delle presunte estorsioni ammonta a circa 100mila euro. Le indagini, coordinate dalla Procura di Spoleto, sono state condotte dalla polizia postale. Gli accertamenti sono partiti nel febbraio 2020, dopo una denuncia presentata alla polizia postale di Cremona. Un uomo italiano ha raccontato di aver chattato e scambiato alcune foto con una ragazza che aveva pubblicato un annuncio erotico su un sito di incontri per adulti. Questa relazione virtuale, hanno ricostruito gli investigatori, si è bruscamente interrotta per l’intervento di una donna che si è presentata come la madre della ragazza, a suo dire minorenne e autistica. La madre avrebbe minacciato di denunciare l’uomo se non avesse ricevuto 500 euro a titolo "risarcitorio", per i danni psicologici subiti dalla figlia. L’attività svolta della polizia ha consentito di identificare ben 60 vittime di sesso maschile di diverse età, residenti su tutto il territorio nazionale, comprese persone con disabilità cognitive, nonchè di sequestrare carte ricaricabili sulle quali è confluito il denaro considerato provento dalle estorsioni per un ammontare di circa 100.000 euro.

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