A febbraio la pillola Pfizer anti Covid, cure per 11mila persone. E arriva anche il vaccino Novavax
Arriva in Italia la pillola anti Covid di Pfizer: la prima tranche sarà di 11mila trattamenti di Paxlovid sarà disponibile nella prima settimana di febbraio e sarà distribuita alle Regioni. Una arma in più contro il virus sulla quale potrà contare il nostro paese proprio nei giorni in cui scattano le sanzioni per i no vax: da martedì l’Agenzia delle entrate potrà cominciare ad inviare le multe da 100 euro ai circa un milione e 700mila italiani over 50 che non si sono vaccinati nonostante l’obbligo scattato il 1 febbraio, mentre dal 15 per loro non sarà più possibile lavorare. I dati dicono che, da quando è stato annunciato l’obbligo ad inizio di gennaio, fino ad oggi si sono vaccinate poco meno di 500mila persone in quella fascia, una media di 150mila a settimana: dai 2 milioni e 165mila italiani che il 7 gennaio non avevano fatto neanche una dose si è scesi a circa un milione e 700mila. E la stragrande maggioranza di no vax, più di un milione e 200mila italiani, è proprio nella fascia 50-69. Un dato che conferma come la scelta del governo di imporre l'obbligo vaccinale abbia consentito di recuperare una parte della popolazione ma non ha fatto breccia nel muro eretto da coloro che rifiutano il vaccino. Per loro, dunque, scatteranno le sanzioni e a partire dal 15 febbraio anche l’impossibilità di andare a lavorare. Si vedrà la prossima settimana se ci sarà stata un’inversione di tendenza che a questo punto però sembra improbabile. Intanto, dopo il via libera dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) arriva anche in Italia l’antivirale orale Paxlovid: giovedì il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, d’intesa con il ministero della Salute, ha firmato con Pfizer un contratto per la fornitura nel 2022 di 600mila trattamenti completi del nuovo farmaco. La prima tranche prevede l'arrivo di 11.200 trattamenti nella prima settimana di febbraio e sarà distribuita da Figliuolo nelle farmacie ospedaliere delle Regioni, mentre il resto dei trattamenti arriverà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. I criteri di utilizzo del farmaco sono stati definiti nella riunione di venerdì della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa): a prescriverlo potranno essere i medici di base, le Uscat, il 118 o gli stessi pronto soccorso e spetterà poi al paziente andarlo a ritirare alla farmacia ospedaliera per poi proseguire la cura a casa. Il Paxlovid è raccomandato per il trattamento del Covid negli adulti con «malattia lieve-moderata» che non necessitano di ossigeno supplementare e che sono ad alto rischio che la malattia diventi grave. In base agli studi presi in considerazione dall’Ema, ha mostrato una riduzione del rischio di ospedalizzazione o morte dell’89%, se somministrato entro 3 giorni dall’inizio dei sintomi, e dell’88% entro cinque giorni. Ed infatti la Cts dell’Aifa stabilisce che la terapia deve aver inizio entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi e deve esser portata avanti per 5 giorni. Il farmaco di Pfizer si andrà ad aggiungere all’antivirale orale della Merck, la pillola Lagevrio, con la quale sono stati già trattati 1.662 pazienti. La prima fornitura è arrivata il 3 gennaio, la seconda a metà del mese. Assieme al Paxlovid, nei primi giorni di febbraio e non oltre il 10, è previsto l’arrivo, in Italia anche dei primi 3,6 milioni di dosi di Novavax, il vaccino anti Covid che sfrutta la tecnica delle proteine ricombinanti, in uso da tempo contro malattie come pertosse, epatite, meningite, herpes zoster e altre infezioni di carattere virale. Il suo uso è stato approvato nella seduta della Ctss dell’Aifa lo scorso 22 dicembre per tutti coloro che hanno dai 18 anni in poi. La prima tranche del vaccino dovrebbe prevedere una consegna di 3,6 milioni di dosi mentre sono 27 milioni le dosi destinate al nostro paese nell’arco di tutto il 2022.