Domenica 17 Novembre 2024

Minorenne violentata da compagni di classe, 15enne arrestato

Un festino a base di alcool dopo lo sciopero a scuola, finito con uno stupro di gruppo ai danni di una compagna di classe minorenne. In seguito ai fatti, un 15enne di Reggio Emilia è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una coetanea, mentre altri due minori - che avrebbero avuto anche loro rapporti - risultano indagati. La notizia è stata diffusa dalla stampa locale. I fatti risalgono a venerdì mattina quando in seguito a uno sciopero a scuola, cinque compagni di classe - tre ragazzi e due ragazze - decidono di comprare bevande alcoliche e andare nell’appartamento dei genitori di uno di loro (dell’arrestato) per dare vita ad una sorta di festino. Una delle ragazze (la quale verrà interrogata nelle prossime ore) nel primo pomeriggio torna a casa mentre l'altra resta da sola coi tre adolescenti che avrebbero abusato di lei ubriaca. La ragazza sotto choc intorno alle 15, ha chiamato la sorella per dare l’allarme ai carabinieri e denunciare quanto subito. Uno dei tre ragazzi deve ancora essere identificato e ascoltato dagli inquirenti. Un altro, uno degli indagati, invece ha reso dichiarazioni spontanee in caserma, ammettendo di aver avuto un rapporto con la ragazza. Mentre l’arrestato sostiene - stando a quanto spiega all’ANSA, l’avvocato Fornaciari - «che il rapporto fosse stato consenziente». Secondo la pm Alessandra Serra della Procura dei Minori però la violenza sessuale è aggravata «dalle condizioni di inferiorità psichica e fisica, avendo la medesima pesantemente abusato di sostanze alcoliche quali vino e vodka alla pesca, in tali quantità da compromettere la capacità di esprimere un valido consenso», come si legge nella richiesta di misura cautelare. Gli esami tossicologici ai quali è stata sottoposta la ragazza otto ore dopo i fatti hanno confermato «una percentuale di etanolo presente nel plasma pari a 96 mg/dl, un considerevole stato di ebbrezza alcolica». Al vaglio infine alcune chat - alcune cancellate, ma in corso di ripristino da parte dei tecnici - nei telefonini degli indagati. L’arresto del 15enne è scattato anche in virtù del fatto che all’arrivo dei carabinieri nell’appartamento dove si sarebbero consumati i presunti abusi, lui fosse già scappato lasciando la porta aperta. Il giudice ha ravvisato il pericolo di fuga e ha disposto il provvedimento. Arrestato, il giovane è da ieri ai domiciliari a casa del padre (i genitori sono seperati; la violenza sarebbe invece avvenuta a casa della madre dove il giovane si era recato a sua insaputa): dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata dall’aver approfittato di una minore, per di più in condizioni di debolezza fisica e psichica. "Ritengo che la misura richiesta dal pubblico ministero - dichiara all’AGI il difensore del 15enne, Giacomo Fornaciari- ovvero la detenzione in carcere minorile, fosse eccessiva, e quindi credo che la decisione del giudice di porlo agli arresti domiciliari sia stata giusta, perchè si tratta di una questione da chiarire e di un ragazzo di 15 anni incensurato, bravo a scuola». L'accusa, chiarisce ancora il legale, chiama in causa una sorta di vizio del consenso: «Lui ha percepito un consenso che in realtà non ci sarebbe stato se la ragazza fosse stata sobria- spiega Fornaciari - lui non era ubriaco, non si era mai ubriacato, ha equivocato, ha ritenuto fosse un rapporto consenziente». "Le indagini sono in corso - conclude il legale - negli atti si parla di indagati, sicuramente un altro ragazzo del gruppo col quale si capisce c'è stato un altro rapporto sessuale; poi si dice che deve essere sentita l’altra ragazza che si è allontanata, ma che conosce quello che è successo nella prima parte della giornata».

leggi l'articolo completo