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Covid, il monito di Figliuolo: “Ora che il virus arretra, riportare ospedali alla normalità”

Il generale Francesco Paolo Figliuolo

«Bisogna tenere alta l’attenzione ora che entriamo in una fase più favorevole» della lotta al Covid, «in cui le risorse sanitarie potranno essere ribilanciate verso la loro naturale destinazione: la cura delle patologie gravi e la prevenzione": è la convinzione espressa dal commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, in un’intervista a La Repubblica. «Con le vaccinazioni abbiamo alzato una barriera contro le conseguenze più gravi del Covid», ha osservato Figliuolo, «oggi vediamo che anche la variante Omicron sta scemando. Le curve di contagi e ricoveri continuano a calare. Il virus però circola ancora».

«Una quarta vaccinazione come le precedenti non è prevista per il prossimo futuro», ha spiegato il commissario per l’emergenza Covid, «ma il sistema delle somministrazioni ha dato buona prova di sè. Credo che si farà trovare pronto per qualsiasi evenienza».

Figliuolo ha ricordato che in Italia si sono superati «i 130 milioni di somministrazioni». «Il 93,3% degli over 12 è stato raggiunto da almeno una dose o è guarito da massimo 6 mesi», ha aggiunto, «oggi 47 milioni e 680 mila cittadini hanno completato il ciclo primario: quasi l’88,3%. Con il booster abbiamo raggiunto quasi 35 milioni di persone, circa l’82% dei destinatari». «Il mio appello va agli oltre 1,5 milioni dai 50 anni in su senza alcuna copertura», ha insistito, «è un numero per fortuna limitato, a fronte di una platea di 26 milioni e 200 mila persone. Rimane il fatto molto positivo che in tutte le fasce di età ci stiamo avvicinando al 90% di somministrazioni, sia come prima che come seconda dose. E’ una percentuale straordinaria, raggiunta da pochissimi Paesi nel mondo».

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