Prosegue la discesa della curva dei nuovi casi dell’epidemia di Covid-19 in Italia e, sebbene i nuovi casi siano molti così come i decessi, ancora 229, si comincia a guardare avanti con ottimismo. «I numeri sembrano segnalare una tendenza nuova», anche se è ancoramportante restare con i piedi per terra», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, commentando l’andamento dei casi positivi e dei ricoveri nell’ultima settimana. Nella trasmissione e-Venti, su Sky TG24, il ministro ha detto inoltre che «Stiamo riuscendo a piegare la curva epidemica senza restrizioni e senza misure particolarmente invasive» e che «il Green pass è stato un passo in avanti in questa direzione». E’ comunque, presto, per il ministro, per abbandonare la prudenza, tanto che «le mascherine continueranno a essere le nostre compagno di viaggio ancora per una fase significativa».
Ci sono comunque segnali positivi e uno dei primi, ha rilevato, arriva dalla scuola, dove gli "studenti vaccinati non andranno più in Dad". L’altro segnale importante di ripresa, ossia la crescita del Pil, è legato al ruolo che hanno vaccinazioni e Servizio sanitario nazionale. La curva dei nuovi casi ha superato il picco e sta scendendo in circa due terzi delle province italiane; solo in alcune si rileva una situazione di stasi e in altre ancora c'è una situazione di crescita debole, mentre alcune c'è una crescita frenata, come indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo "M.Picone", del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Ovunque, però, i valori dell’incidenza sono ancora elevati e nella maggioranza delle province hanno ancora valori compresi fra 1.000 e 2.000 casi per 100.000 abitanti. «Rispetto a domenica scorsa, 30 gennaio, si osserva una riduzione del 25% dei casi positivi», ha detto il fisico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma. «Stiamo osservando quindi una decrescita molto rapida, avvenuta dopo un picco molto stretto. Vediamo lo stesso fenomeno in molti Paesi europei - ha aggiunto - e senza dubbio ci troviamo in una situazione molto diversa rispetto a quella dello stesso periodo del 2020». Certamente, ha rilevato, «sarebbe molto importante avere più informazioni sulla dimensione della malattia nelle persone vaccinate e in quelle non vaccinate: avere i dati separati sarebbe utile per capire meglio. Di fatto, comunque, possiamo dire che stiamo assistendo a un’epidemia di casi gravi quasi confinata ai non vaccinati».
La curva dell’epidemia «ha preso una netta discesa» anche secondo il fisico Daniele Pedrini, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e coordinatore del sito CovidStat. "L'andamento è in decrescita, come previsto, e ci si sta avviando decisamente verso una fase in cui si attende che numero dei contagi diminuisca, sempre che le condizioni a contorno restino invariate, ma per ora non si vede nessun elemento nuovo», ha osservato riferendosi, per esempio, all’eventualità di una nuova variante. «Sembra inoltre che la curva dei decessi abbia raggiunto un plateau, ma non ha ancora iniziato la discesa. Ci aspettiamo nei prossimi giorni comincino a diminuire in modo significativo». Ad alimentare l’ottimismo, ha aggiunto Pedrini, è anche il valore dell’indice di contagio Rt, che i calcoli più recenti del sito CovidStat (2 febbraio) indicano pari a 0.82: «il fatto che sia sotto 1 è un segnale che l'epidemia si sta spegnendo».
Il ritmo intenso delle vaccinazioni e il fatto che si vada verso la stagione calda contribuiscono a lasciare intravedere uno scenario in via di miglioramento. I dati del ministero della Salute indicano intanto che i nuovi casi positivi sono stati 77.029, una riduzione rispetto ai 93.157 di 24 ore prima che riflette la minore quantità di tamponi (fra molecolari e antigenici rapidi) eseguiti nel fine settimana (686.544 contro 846.480).
Il tasso di positività è al 11,2%, stabile rispetto all’11,1% del giorno prima. Per quanto riguarda i ricoveri, sono complessivamente 1.431 quelli nelle terapie intensive, 20 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite; gli ingressi giornalieri sono 105; nei reparti ordinari i ricoverati sono 18.498, ovvero 117 in meno rispetto al giorno precedente. I decessi sono stati 229, contro i 375 di 24 ore prima. Per quanto riguarda gli incrementi giornalieri nelle regioni, infine, i maggiori si rilevano in Lazio (8.483), Lombardia (8.370), Campania (7.955), Sicilia (7.852), Veneto (7.470), Emilia Romagna (7.447).
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