Resta al 15%, in Italia, la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19.
In 24 ore, cala in Piemonte (tornando al 16%), mentre cresce in 11 regioni o province autonome (molte delle quali, nei giorni scorsi, avevano visto un trend in calo): Calabria (al 13%), Campania (10%), Friuli Venezia Giulia (24%), Liguria (15%), Marche (21%), PA Bolzano (12%) Puglia (14%), Sardegna (16%), Toscana (17%), Umbria (9%), Veneto (14%).
Nelle ultime 24 ore restano stabili al 28% in Italia i ricoveri nei reparti ordinari da parte pazienti con Covid-19, indicano i dati Agenas del 6 febbraio, ma aumentano in 3 regioni: Abruzzo, dove tocca il valore più elevato (38%), Basilicata (26%) e Bolzano (28%). Cala in 5 regioni e province autonome: Calabria (34%), Liguria (37%), PA Trento (29%), Piemonte (28%),Val d'Aosta (31%). Stabili in Campania (30%), Emilia Romagna (27%), Friuli Venezia Giulia (37%), Lazio (32%), Lombardia (25%), Marche (32%), Molise (23%), Puglia (26%), Sardegna (23%), Sicilia (37%), Toscana (26%), Umbria (33%), Veneto (23%).
Si va "avanti gradualmente verso la normalità", con un progressivo allentamento delle misure, ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Radio24. "Senza dubbio - ha aggiunto - siamo tutti stanchi della mascherina all'aperto, al chiuso invece dovrà rimanere. Ci sarà una transizione, ma poi le toglieremo anche al chiuso. Da metà febbraio così come riapriranno anche alcune attività, come le discoteche ad esempio, toglieremo quelle all'aperto di mascherine".
Il rallentamento della pressione del virus permette "di riprendere l'attività ordinaria negli ospedali", ha poi detto Sileri. Negli ospedali, ha aggiunto, "si devono recuperare i ritardi accumulati a causa dell'emergenza pandemica in termini di controlli saltati e di interventi chirurgici rimandati, con tutti i riflessi negativi che avremo purtroppo nei prossimi anni in termini di aumento delle diagnosi e dell'incidenza di tante patologie: una nuova pandemia sulla quale dobbiamo da subito concentrare le nostre attenzioni".
Sileri parla quindi di una sua frase 'discussa': "Andrebbe ascoltata bene perché non era per i non vaccinati, era per i no vax complottisti che vanno in tv, lo fanno contro il green pass ma poi in tv ci vanno e si fanno il tampone per averlo" e "attraverso delle teorie strampalate mettono paura a colui o a colei che a casa ha paura della vaccinazione e aspetta per vaccinarsi". "Quindi", ha ribadito Sileri, "non era per le persone non ancora vaccinate ma per i no vax che dicono che il virus non esiste" e che "nel vaccino c'è il grafene". Queste sono, ha spiegato "persone pericolose" perché "ascoltate da tante persone che hanno più paura e non vanno a vaccinarsi e nell'attesa si prendono la variante Delta, vanno in terapia intensiva e muoiono". Nel corso della trasmissione Sileri ha commentato: "E' come se dicessero che l'Olocausto non è mai esistito o che ha 'solo fatto 900mila vittime'. Se lo dicessi - si rivolge alla conduzione - lei mi manderebbe a quel paese".
"Ho letto anche io che qualcuno vorrebbe le mie dimissioni, credo che siano le solite chat, io grazie a Dio non uso chat. Grazie a Dio io sono poco virtuale e molto reale, le cose le dico in faccia", ha concluso Sileri. E riferendosi a un messaggio di commento dell'ex sindaco di Roma Virginia Raggi in una chat interna di attivisti e rappresentanti del Movimento 5 Stelle (una risposta a richieste di dimissioni di Sileri), il sottosegretario ha commentato: "Forse qualcuno ha commentato qualcosa che ha mal interpretato".
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