«L'immunità innata è la nostra prima linea di difesa, è molto complicata, ci sono ad esempio delle cellule che mangiano e poi ci sono degli antenati degli anticorpi. L’immunità innata gestisce la maggior parte dei nostri problemi senza che ce ne accorgiamo, quando incontriamo dei malfattori o dobbiamo riparare un tessuto. A inizio della pandemia abbiamo deciso di studiare i meccanismi dell’immunità innata rispetto al Covid-19 e abbiamo scoperto che in particolare un antenato degli anticorpi che si chiama MBL riconosce Covid-19 e ha un’attività antivirale. Nel caso della variante Omicron, la prima linea di difesa, in particolare questa molecola, tiene. Abbiamo fatto questa scoperta grazie a donazioni che abbiamo avuto fin dal primo minuto, quindi due anni fa, e a una collaborazione nel Paese e a livello internazionale». Così Alberto Mantovani, Direttore scientifico di Humanitas e Professore Emerito di Humanitas University, ospite di Che tempo che fa su Rai3.
«Sappiamo che non tutti si ammalano e non tutti si ammalano in forma grave. Ci sono tante cose che lo determinano: lo stile di vita, l’età, il fatto di fumare o meno, essere in sovrappeso, soprattutto in altri sistemi nazionali il fatto di essere poveri e poi c'è anche una componente genetica che abbiamo iniziato a studiare subito due anni fa. Chi ha varianti sfavorevoli di MBL è più a rischio di avere la malattia grave e la componente genetica è una determinante importante», prosegue il professore. L’applicazione di questi studi su altre malattie come il cancro: «L'immunità innata è fondamentale nel cancro. Il nostro sistema immunitario, di cui l’immunità innata è parte, fa il suo mestiere di eliminare cellule tumorali o cellule a rischio di diventarlo. Quando abbiamo un paziente con cancro significa che una parte dei componenti dell’immunità innata ha tradito e aiuta la crescita tumorale. In generale stiamo imparando a manipolare il sistema immunitario. Per quanto riguarda MBL la prima linea di lavoro è quella di utilizzarlo come diagnostico: abbiamo bisogno di dare al paziente giusto nella fase giusta di malattia l'approccio terapeutico giusto. Quindi misurare i livelli di MBL. È una cosa fattibile, la stiamo facendo e vediamo se è un fattore di rischio di malattia grave. L’altro percorso che stiamo facendo è quello di ottimizzare questa molecola e utilizzarla come un antenato degli anticorpi, un antenato terapeutico. MBL è già stata usata nell’uomo, in Danimarca, in dei soggetti con un deficit che erano più propensi a infezione».
Infine, l’importanza dei vaccini: «Non deve essere frainteso il fatto che abbiamo una prima linea di difesa che generalmente funziona molto bene: non è un sostituto dei vaccini. Anzi, i vaccini possono essere anche un buon allenamento per il nostro sistema immunitario, compresa la prima linea di difesa. I vaccini sono la cintura di sicurezza. Vaccinandoci allacciamo inoltre la cintura di sicurezza al servizio di sistema sanitario nazionale. Fa sì che torniamo a fare al meglio il mestiere di prevenzione e cura del cancro e delle malattie cardiovascolari. Il mestiere normale del servizio sanitario nazionale».
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