Lunedì 18 Novembre 2024

Calciatore di serie B, ex Crotone, accusato di due violenze di gruppo

Due feste ad alto tenore alcolico avvenute a distanza di sette mesi a Verona e Belluno, una violenza sessuale di gruppo nei confronti di due ragazze e un unico denominatore comune indicato dalle vittime, il calciatore di origini argentine Guido Santiago Visentin, che ora milita nel Cittadella, in serie B. Poco più che ventenni, le due giovani hanno sporto denuncia. La prima sarebbe stata vittima delle violenze di cinque calciatori, che all’epoca erano nelle file della Virtus (società che poi hanno lasciato), in un appartamento a Verona il 18 gennaio 2020. La seconda sarebbe stata abusata da tre atleti il giorno di Ferragosto in una villa di Visome, nei pressi di Belluno. Visentin, valore sul mercato di 200 mila euro e un passato sportivo nel Belluno e nel Crotone, attraverso i suoi legali si professa innocente. Il suo avvocato veronese, Alessandro Avanzi, chiede che il caso venga trattato con la massima cautela perché al momento si tratta di mere contestazioni accusatorie. Per la presunta violenza avvenuta a Belluno i tre giocatori sono già stati rinviati a giudizio e due giorni fa si è aperto il dibattimento davanti al Tribunale collegiale che ha ammesso l'audizione di 20 testimoni, per poi aggiornare l’udienza a porte chiuse al 13 luglio. Secondo il pm Marta Tollardo, i tre durante un party avrebbero raggiunto la ragazza, minacciandola e violentandola a turno, in una camera dove stava riposando. A Verona è in corso l’iter giudiziario con rito abbreviato nei confronti di cinque calciatori tra i 21 e i 28 anni che all’epoca militavano tutti per la Virtus Verona, accusati di aver abusato di una studentessa universitaria poco più che ventenne, coinvolta in un «gioco di carte alcolico». Dopo aver bevuto tre birre e due superalcolici, la giovane ha iniziato a stare male e in quel momento sarebbe avvenute le violenze. Tutti e cinque si difendono sostenendo che i rapporti sessuali sarebbero stati consenzienti. Proprio per valutare quest’ultimo aspetto, la giudice Paola Vacca ha chiesto il parere di uno psichiatra e di un esperto in patologie legate all’alcolismo, mentre attraverso il video fatto col telefonino da uno degli imputati si cercherà di accertare quale fosse il grado di coscienza della vittima.

leggi l'articolo completo