"Non usate questa mascherina. È stata prodotta da schiavi africani nella prigione di Yingde, nella provincia del Guangdong, in Cina. Per favore, aiuto. Contattate un'organizzazione internazionale". Queste parole, scritte a mano su un pezzetto di carta, erano nascoste nella confezione, sigillata, di una mascherina Ffp2, acquistata in una farmacia del quartiere Eur, a Roma. Ne ha dato LaPresse.
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