Hanno colpito la sorella mentre dormiva. Un fratello impugnando un coltello e il gemello con un’ascia. Poi hanno urlato, svegliando i genitori che dormivano in un’altra ala della casa e sono scappati in strada, dove sono stati fermati poco dopo dai carabinieri. È quanto accaduto la notte scorsa in un’abitazione di Polaveno in provincia di Brescia, in una famiglia del posto. «Un nucleo normalissimo, gente per bene. Tutti incensurati», racconta la gente del paese di meno di 2500 abitanti che sta a cavallo tra la Valtrompia e il Lago di Iseo.
I due gemelli di 17 anni sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi. La sorella, 22 anni, è invece ricoverata in ospedale ed è stata sottoposta ad un primo intervento chirurgico. Dovrà tornare in sala operatoria una seconda volta, Non è però in pericolo di vita. In ospedale è curato anche uno dei due fratelli che durante la colluttazione si è ferito ad una mano e pure lui dovrà essere operato. Per loro ora si aprono le porte del carcere. Inizialmente sembrava il Beccaria di Milano la loro destinazione, ma causa Covid la struttura non riceve nuovi detenuti. I due gemelli, prima quello che non ha riportato conseguenze e poi nei prossimi giorni anche il ragazzo ora piantonato in ospedale, potrebbero essere portati nel carcere minorile di Firenze.
Entrambi sono stati interrogati dal pubblico ministero della Procura di Brescia applicato a quella dei minori Maria Cristina Bonomo. Oltre due ore di interrogatorio per uno, con i due gemelli che hanno confessato quanto fatto durante la notte nei confronti della sorella maggiore. Studenti in un istituto professionale - in verità uno dei due gemelli si era ritirato ad inizio febbraio - non sarebbero entrati nel dettaglio del movente. Alla base del tentativo di omicidio della sorella ci sarebbero questioni banali che hanno lasciato senza parole gli inquirenti. Il pm ha secretato gli atti, a tutela prima di tutto dei due arrestati che sono ancora minorenni. Il racconto dei due gemelli è al vaglio della magistratura. «L'ho saputo dal sito del giornale. Sono sotto choc», è stato il primo commento del sindaco di Polaveno Valentina Boniotti. "Ci conosciamo tutti e la famiglia coinvolta - ha rimarcato - è davvero composta da persone per bene».
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