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Coldiretti Foggia: l’illegalità del caporalato mina l'imprenditoria agricola

Nell'incontro si è parlato di un fenomeno diffuso e come poterlo eliminare, ma anche dei ghetti e di circa 10 mila persone che cercano lavoro

"Urge un tavolo di confronto allargato per trovare un antidoto, un sistema capace di contrastare le cause reali del triste fenomeno". Così il Procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, durante il convegno della Coldiretti provinciale di Foggia organizzato con Marino Pilato, al quale hanno partecipato il delegato confederale Pietro Piccioni, Cataldo Motta dell’Osservatorio nazionale agromafie e il Procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro.

Si è parlato diffusamente e con dati alla mano del caporalato stanziale e di come eliminare i suoi metodi malefici che attanagliano gli imprenditori agricoli comprovinciali. E’ stato anche denunciato che la richiesta di manodopera urgente da parte degli imprenditori agricoli e la mancanza di un legale sistema di trasporti favoriscono le pratiche illegali da tanto tempo diffuse.
Pietro Piccioni, esperto di agromafie, ha evidenziato come il caporalato sia un problema trasversale e dunque non solo dell’agricoltura. “Il più grave problema - ha aggiunto - è la presenza in Capitanata di quattro ghetti e di circa 10 mila persone che cercano spasmodicamente lavoro e sono ancora e sempre disposte a tutto”.

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