Martedì 01 Ottobre 2024

Draghi: "Non prorogheremo stato emergenza. Il nostro obiettivo è riaprire del tutto"

Mario Draghi

"Non prorogheremo stato emergenza". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi intervenendo a Firenze al Teatro del Maggio musicale fiorentino. «Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Ma il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto». Con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo, quindi da aprile «le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe».

Stop stato emergenza dopo 6 proroghe, Figliuolo rischia

Il primo aprile 2022 l’Italia volterà pagina e porrà fine allo stato di emergenza nazionale contro il covid cominciato il 31 gennaio 2020. I Governi Conte II e Draghi hanno prorogato sei volte lo stato di emergenza: il 29 luglio 2020, il 7 ottobre 2020, il 13 gennaio 2021, il 21 aprile 2021, il 23 luglio 2021 con il decreto legge 105 e il 24 dicembre 2021 con il decreto legge 221. L’ultimo decreto legge ha prorogato lo stato di emergenza nazionale fino al 31 marzo 2022 e oggi Draghi ha annunciato che non sarà ulteriormente esteso. Ora resta in dubbio la posizione del Generale Figliuolo, Commissario per l’emergenza. L’articolo 122 comma 4 del decreto legge 18/2020 stabilisce che «il Commissario opera fino alla scadenza dello stato di emergenza. Del conferimento dell’incarico è data immediata comunicazione al Parlamento e notizia nella Gazzetta Ufficiale». Per decidere un’eventuale proroga del ruolo del generale Figliuolo servirà quindi una nuova norma.

Draghi: il Pnrr opportunità storica per risovere problemi

«Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’opportunità storica per affrontare i problemi che sono rimasti irrisolti per decenni, come la carenza di infrastrutture o le diseguaglianze generazionali e di genere.Dobbiamo attuare il Piano a stretto contatto con associazioni ed enti locali. Perché non esiste una sola ricetta per tutto il Paese, ma dobbiamo adattarci alle esigenze e alle caratteristiche di ogni territorio».  

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