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Unione Europea, prezzi energia saliranno ancora. Alle stelle anche il grano

ROMA (ITALPRESS) – E’ in fase avanzata la trebbiatura del grano duro in Sicilia e Puglia ed emerge che, al contrario delle previsioni iniziali (che stimavano +9%), il raccolto è in diminuzione; IGC (International Grains Council) e BMTI hanno rivisto al ribasso le stime produttive (-9,2%). Lo pone in evidenza Confagricoltura che sta monitorando le

Nessuna illusione, i prezzi dell’energia in Europa aumenteranno. E le conseguenze delle sanzioni a Mosca peseranno anche sul grano e l’agroalimentare. Il bollettino economico della guerra in Ucraina va via via appesantendosi anche per l’Unione europea, che in tutta risposta cerca di sbarazzarsi delle dipendenze dal mercato energetico russo e mettersi al riparo nel caso in cui Mosca decida di chiudere i rubinetti del gas.

Una strategia che richiede «misure radicali», ha avvertito il ministro tedesco Robert Habeck, ma sulla quale si cerca di convergere. All’indomani del via libera al terzo pacchetto di sanzioni occidentali nei confronti di Mosca, è il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, a delineare uno scenario cupo per il settore energetico. Che i prezzi di gas e luce saliranno «è lampante» e, nonostante sussidi, aiuti per i più vulnerabili e bonus, «le azioni o reazioni» dell’Ue «avranno conseguenze economiche». Tuttavia, se l’Ue non paga il prezzo della fiammata dei prezzi ora, ne pagherà «uno più alto domani». Per contenere il caro energia comunque tutte le capitali sono impegnate su diversi fronti, dai piani d’emergenza a nuove vie per rifornirsi. L’Italia ha aperto al razionamento del gas nel caso si verificassero rischi imprevisti e il ministro Luigi Di Maio è volato ad Algeri per assicurarsi un aumento delle forniture a favore dell’Italia «nel breve, medio e lungo termine».

La Germania invece vuole spingere le rinnovabili e staccarsi sempre di più dalla Russia. Un taglio netto a cui iniziano a unirsi anche le compagnie, con l’anglo-olandese Shell che ha annunciato che uscirà dalle joint-venture con Gazprom e si ritirerà anche dal coinvolgimento nel Nord Stream 2. A livello comune, invece, le ipotesi su cui si sta lavorando, su pressing di Italia e Spagna, sono quelle degli acquisti e stoccaggi congiunti del gas e di una riforma del mercato europeo dell’energia con i prezzi all’ingrosso di luce e gas separati. Idee che qualche mese fa, quando il caro energia aveva iniziato a mordere, non avevano fatto breccia tra i Paesi nordici più ligi alla dottrina del non-interventismo sul mercato. E che ora invece, in tempo di emergenza, avvicinano di più tutti, ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

L’energia comunque non è l’unica preoccupazione per l'economia continentale. La guerra in Ucraina «avrà probabilmente serie conseguenze» sul sistema agroalimentare europeo, ha avvertito Michael Scannell, un funzionario della Direzione generale agricoltura della Commissione Ue. A partire dai prezzi del grano e di altri prodotti agricoli come orzo, semi oleosi, mais, schizzati dopo la paralisi dei porti del Mar Nero, da dove partono i carichi di cereali. Ucraina e Russia insieme «pesano per circa il 30% del commercio mondiale di grano, questo commercio si è fermato e questo avrà un grande impatto», ha spiegato il funzionario, avvertendo che le implicazioni saranno «serie» sulle esportazioni Ue. E questo vale anche per le carni suine e avicole, il settore dolciario, i vini e gli alcolici, i fiori e i biscotti.

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