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Messina, il Consiglio introduce anche l'amministratore unico dell'Atm. Il Pd: "Via tutti i CdA"

 L’adeguamento dello statuto non significa che automaticamente il CdA di ATM debba essere sostituito da un amministratore unico, perché questa decisione può spettare solo al sindaco e quindi ora al commissario straordinario.

Torna in aula il tema della gestione apicale delle partecipate. Il consiglio comunale ha votato ad ampia maggioranza la variazione dello statuto della Atm che introduce in maniera più esplicita la formula dell’amministratore unico prioritariamente rispetto al consiglio di amministrazione. “Abbiamo allineato lo statuto alla norma - ha detto Alessandro Russo del pd - cioè alla legge Madia. Se si deve adottare un Cda con spese aggiuntive per i cittadini deve essere motivato dal socio cioè dall’amministrazione. L’esempio tipico è là patrimonio spa che ha 4 dipendenti e 3 consiglieri di amministrazione”. L’emendamento è stato votato favorevolmente da 16 consiglieri, 5 astenuti. Intanto Giovanni Scavello ha lasciato il gruppo Lega per confluire nel gruppo misto. L’adeguamento dello statuto non significa che automaticamente il CdA di ATM debba essere sostituito da un amministratore unico, perché questa decisione può spettare solo al sindaco e quindi ora al Commissario straordinario.

Il centrosinistra, inoltre, ha presentato un ordine del giorno nel quale chiede che il commissario straordinario dia seguito alla volontà dell’aula e valuti la possibilità di ridurre gli organi di governo delle partecipate ad un solo membro. L’ordine del giorno sarà votato quando tutte gli emendamenti agli Statuti saranno esaminati.

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