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In Sicilia serve “una nuova stagione dell’antiracket”

Il documento programmatico di “Rete per la Legalità” consegnato alla Commissione regionale antimafia. «La pressione delle mafie sta diventando intollerabile dopo la pandemia e la crisi economica»

Siamo a quasi sette milioni di euro. E la Sicilia nel triennio 2019-2019 ha superato perfino la Campania e la Calabria come volume economico per i mutui e i ristori che l’ufficio del Commissario straordinario antiracket e antiusura del governo ha concesso nella nostra isola, dove il problema delle mafie sembra essere praticamente scomparso dall’agenda politica di tutti. Sono stati erogati complessivamente fondi per 6 milioni e 726mila euro. Una goccia nel mare mafioso in cui quasi la totalità delle vicende personali di imprenditori e commercianti in questione si agitano irrisolte da anni.

Denunce allo “zero”

A questo “stato delle cose” che indica un problema serio da affrontare se si vuole veramente la rinascita di chi è tartassato dalla mafia e dagli usurai bisogna agganciare il dato che ci viene prepotentemente fornito dalla recente operazione antimafia che ha azzerato la rinascita di Cosa nostra barcellonese: decine di episodi estorsivi agli atti, decine di vittime alcune perfino picchiate a sangue. E le denunce? Pari allo zero. E non è soltanto Barcellona, ma l’intera Sicilia drammaticamente ancorata a questo “zero”. È un campanello d’allarme importantissimo che non bisogna sottovalutare per ripensare all’intero mondo dell’antiracket, con nuovi slanci d’azione, nuove proposte, nuove strategie.

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