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Prezzo del petrolio giù a 97,35 dollari (-5,49%), ma benzina e gasolio... risalgono

La denuncia dell'Unione nazionale consumatori, che ha stimato un aumento per la benzina pari all’11,8% e per il gasolio del 17,8%

Prezzo del petrolio in calo questa mattina sui mercati delle materie prime. Il barile di greggio Wti con consegna ad aprile è scambiato a 97,35 dollari con un calo del 5,49%. Il Brent con consegna a maggio passa di mano a 100,88 dollari con un calo del 5,63%.

I prezzi di benzina e gasolio sfondano la soglia di 2 euro al litro anche nelle rilevazioni settimanali ufficiali del Mite. La verde al self service è arrivata la scorsa settimana a 2,185 euro e il gasolio a 2,154 euro al litro. Un record che riguarda anche gli aumenti: in 7 giorni, infatti, il rialzo per la benzina è stato di oltre 23 centesimi e per il diesel di 32,5 cent, battendo – sottolinea l'Unione nazionale consumatori - il precedente rialzo del 12 dicembre 2011 quando salirono rispettivamente di 9,7 cent e 13,2 cent per via dell’entrata in vigore del Salva Italia di Monti che alzò le accise.

L’Unc calcola un aumento per la benzina pari all’11,8%, 11,57 euro per un pieno da 50 litri, 278 euro su base annua. Per il gasolio l’incremento è del 17,8%, 16,27 euro a rifornimento, 390 euro su base annua. «È la prova del nove che si tratta di una mera speculazione - afferma il presidente dell’associazione Massimiliano Dona - visto non c'è ancora nessun blocco dell’import russo per quanto riguarda il petrolio né verso l’Italia né verso l’Ue e visto che il petrolio greggio va distillato e raffinato prima di arrivare alla pompa. Il dato di oggi finirà, quindi, nel dossier che stiamo presentando alla Procura di Roma, dove chiederemo anche che il ministro Cingolani sia sentito come persona informata dei fatti. Ora la Guardia di Finanza deve andare a tappeto da tutte le società petrolifere e in tutti i distributori. Da quando è scoppiata la guerra, come dimostra il confronto rispetto all’ultima rilevazione pre-conflitto del 21 febbraio 2022, un litro di benzina è rincarato di oltre 33 cent, +18,1%, pari a 16 euro e 73 cent per un pieno da 50 litri, 402 euro su base annua, un litro di gasolio è aumentato di oltre 42 cent, +25,1%, 21 euro e 61 cent a rifornimento, equivalenti a 519 euro annui» prosegue Dona.
«Il Governo ora non può più ritoccare di pochi cent le accise. Non ci sarebbe alcun effetto reale sui prezzi alla pompa - conclude - che continuerebbero la loro folle corsa. Serve una vera scossa con una riduzione delle accise di minimo 50 cent».

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