Venerdì 04 Ottobre 2024

Cremlino: "Uso del nucleare soltanto se nostra esistenza minacciata"

La Russia userebbe armi nucleari nel contesto del conflitto ucraino solo se si trovasse ad affrontare una «minaccia alla sua esistenza», ha detto Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, in un’intervista alla Cnn. «Abbiamo un concetto di sicurezza interna ed è pubblico. Potete leggere tutti i motivi per cui vengono utilizzate le armi nucleari - ha aggiunto Peskov -. Quindi, se c'è una minaccia esistenziale per il nostro Paese, allora possono essere utilizzate secondo il nostro concetto». Il commento di Peskov è arrivato quando l’intervistatrice Christiane Amanpour lo ha incalzato sul fatto se fosse «convinto o fiducioso» che Putin non avrebbe utilizzato l’opzione nucleare. Intanto la resistenza ucraina continua a tenere duro in tutte le principali città nel mirino della Russia, e dopo quasi un mese dall’inizio dell’invasione ci sono anche i primi «segnali di un contrattacco». E’ il Pentagono a fotografare le «difficoltà» dell’Armata di Vladimir Putin nel giorno in cui le forze di difesa di Kiev hanno ripreso il controllo di Makariv, uno degli accessi alla capitale. Mosca, inoltre, deve fare i conti con un grave problema di rifornimenti: le truppe avrebbero scorte per appena due-tre giorni, secondo l’ultimo rapporto dell’esercito ucraino. La campagna di pesanti bombardamenti da più fronti condotta dai russi finora non ha portato alla resa. In questa fase, al contrario, gli americani hanno registrato uno slancio degli ucraini sul terreno. Che grazie anche agli aiuti militari forniti dall’Occidente «stanno andando all’offensiva in alcune zone, inseguendo i russi e spingendoli fuori», ha riferito il portavoce del Dipartimento della Difesa John Kirby.

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