Ancora una «morte bianca» nell’Alessandrino: un operaio della ditta Cavalleri di Arquata Scrivia, ha perso la vita mentre lavorava vicino a un tornio. L’incidente è avvenuto ieri intorno alle 12 ma la notizia è trapelata soltanto oggi. Si chiamava Davide Scanio e aveva 32 anni. L’operaio è morto sul colpo, immediato l’intervento del 118 e dei Carabinieri di Arquata Scrivia, oltre ai tecnici dello Spresal. La ricostruzione più accreditata dell’incidente è quella secondo la quale l’operaio sia stato colpito da una bacchetta di ferro che era in lavorazione. Scanio si era avvicinato alla macchina per verificarne il corretto funzionamento. Le indagini dello Spresal dovranno accertare l’esatta dinamica e stabilire se il tornio fosse stato impostato correttamente. «E' sempre più evidente: per garantire piena sicurezza ai lavoratori è necessario un radicale cambio di passo, un forte patto sociale che metta al centro il valore sociale d’impresa e la formazione di ogni singolo anello della filiera, dal management aziendale ai dipendenti, dagli addetti alla sicurezza ai delegati delle organizzazioni sindacali». Così la copresidente di Italia Viva Teresa Bellanova, viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, commenta in una nota l’incidente mortale avvenuto oggi in una fabbrica di imballaggi di Arquata Scrivia, nell’Alessandrino. «Serve un radicale salto di qualità nella cultura produttiva ed economica, perché la tutela della vita, il valore e la sicurezza del lavoro siano le priorità che dettano i modi e i tempi dell’organizzazione aziendale - aggiunge Bellanova - Non ci sarà vera sostenibilità nel futuro del Paese che stiamo scrivendo senza un maggiore qualità e sicurezza del lavoro. E questo significa mettere a valore tutti gli strumenti necessari per garantirla e se necessario definirne di nuovi. Non possiamo permettere questo continuo bollettino di guerra. Ai familiari della vittima tutto il mio cordoglio».