Domenica 06 Ottobre 2024

Il vescovo blocca le processioni... e in città appaiono manifesti funebri col suo nome

Sono state le telecamere di videosorveglianza di Nocera Superiore a permettere di identificare una persona per la presenza in diversi comuni di manifesti funebri di minaccia al vescovo di Nocera-Sarno, Giuseppe Giudice, dopo lo stop alle processioni pasquali per Covid deciso dalla diocesi. Le immagini hanno cristallizzato l’affissione di uno di questi tra via Alveo Croce e via Nazionale, al confine tra Nocera Superiore e Nocera Inferiore e sono state trasmesse dalla polizia Locale ai carabinieri. Si tratta di un 45enne della zona. Indagini in corso per eventuali altre responsabilità e per comprendere il movente.

Il macabro manifesto

In macabro manifesto funebre rivolto al vescovo della diocesi di Nocera-Sarno, Giuseppe Giudice, è stato affisso in diversi comuni dell'Agro Nocerino Sarnese, in provincia di Salerno. La 'protesta' è scaturita dalla decisione assunta dall'Assemblea del clero di sospendere le processioni fino a data da destinarsi, sia come forma di prudenza per l'emergenza Covid ancora in corso che per rispetto di quanto sta accadendo in Ucraina. Scelta che ha sollevato sin da subito polemiche e che è alla base del manifesto spuntato in queste ore. "Ha tragicamente con un decreto inutile ucciso e oltraggiato le nostre feste patronali", si legge nel necrologio che ha come intestatario il vescovo Giuseppe Giudice. "Ne danno la triste notizia le bande musicali, i fuochisti, gli ambulanti, i giostrai, le ditte delle luminarie e molti commercianti che ancora piangono un periodo buio per la crisi legata al Covid e ora continuano a lavorare per una scelta disonesta e ingiusta. Un grave lutto ha colpito il nostro Agro, ma uniti vinceremo contro il Vescovo". Il sindaco di Pagani (Salerno), Lello De Prisco, che si era detto contrario alla decisione di sospendere gli eventi, ha subito preso le distanze. "Ritengo doveroso sottolineare la mia ferma condanna contro gli atti intimidatori e gli atteggiamenti aggressivi che si stanno perpetrando nei confronti del capo della Chiesa diocesana", si legge in una nota.  

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