
L'avvocato Manuela Olivieri, vedova di Pietro Mennea, non ha autorizzato l'installazione di una lapide marmorea che ricordasse la figura del marito in occasione dell'imminente settantesimo anniversario della nascita, che ricorre il prossimo 28 giugno. A farsi promotore dell'iniziativa era stato un comitato di cittadini che aveva presentato il progetto al commissario straordinario, Francesco Alecci. Quando però il Comune di Barletta si è interfacciato con la vedova del campione olimpionico, e tuttora primatista europeo dei 200 metri, è arrivato il formale diniego. La lapide sarebbe dovuta comparire sulla facciata della casa natale di Mennea, in via Porta reale 20.
4 Commenti
Vincenzo
01/05/2022 15:01
PIETRO NON E' NATO IN VIA PORTA REALE N. 20 - LO STO DICENDO DA ANNI, PER POCO NON VENIVA PUTIN A DIRCI DOVE ERA NATO PIETRO.
Giuseppina Mazzarelli
02/05/2022 13:58
Essendo stata domestica a casa Mennea per circa una 30/40 anni posso dire che Mennea Pietro Paolo non è nato in quelle mura ma in ospedale. Se i ricordi non mi offuscano la memoria, lì c'era la sartoria di babbo Salvatore (persona squisita) e appena entrati una botola dove si scendeva giù. Mi sono fratturata il femore una volta entrando e non avvedendomi fosse aperta; altre volte ho sbattuto la testa, perdendo i sensi. Credo che l'iniziativa sia puramente simbolica e non si prefigga un itinerario della vita di Pietro Mennea, anche perché, non avevano scritto che era nato in una mangiatoia e non avevano(mo) una casa? Io ormai sono con un piede nel fosso e non sono riuscita a stare al passo e infornata, ma che cosa stanno combinando? Non si capisce più niente, anche il no a questa iniziativa mi sembra per partito preso, negato da gente che quando è nata mennea veniva a casa nel girello ...
Ciccillo caciotta
03/05/2022 18:56
Non ci posso credere! Giuseppina! Sei proprio tu? La storica domestica di casa mennea! Sei tu? ti ricordi di me? Sono Ciccillo, il figlio della signora dirimpetto alla sartoria, ti portammo all'ospedale quel giorno, quando cadesti nella botola e ti rompesti la testa e le corna. Per un attimo mi si fermò il cuore. La tua chioma (all'epoca) bionda era scamigliata e il pavimento macchiato del sangue che fuoriusciva dalla testa che aveva "azzoppato" a terra. Io a gridare "AIUTO AIUTO C'è UNA SIGNORA A TERRA L'HANNO UCCISA E' MORTA E' MORTA" e tu con un soffio ti voce, alzasti le braccia e poggisti decisa la mano destra sull'interno del braccio sinistro e dicesti "TIE!!". Sorridemmo tutti perché capimmo che eri ancora viva, ma ti portammo a mano all'ospedale perché quel giorno le autoambulanze avevano scioperato. Chiamammo pure la signora Mara a Roma che era preoccupata e chiedeva di voi, sempre a chiamare. Non so come ma chiese anche di una "parrucca".. Io dissi "Signora non so se Giuseppina s'è messa la parrucca, non penso abbia problemi di perdita di capelli o soffra di alopecia". Grazie a tutti, giuseppina se vuoi ti dò il mio contatto così ci sentiamo, mi fa piacere averti ritrovato dopo tanti anni.
Savino
02/05/2022 19:04
Sono lo storico amico di Pietro, qui lo dico che bisogna fare di più per ricordare Pietro Mennea. Nel decimo anniversario della morte, dovremmo invitare cantanti DI GRIDO e non jovanotti col felpone del nonno a cantare giù alla spiaggia, che poi per ospitare questo distruggiamo tutto l'habitat naturale, la flora, la fauna, gli animali e il fratino. Pietro Mennea, da fervente ambientalista, non lo avrebbe nè voluto nè permesso. Dobbiamo fargli una statua di 200 metri, simile a quella fatta in India Statua dell'Unità dedicata all' indiano Sardar Vallabhbhai Patel. Ma che dico metri, kilometri!!!! 780.000 milioni di chilometri partendo dalla terraferma fino ad arrivare allo spazio aereo... e bisognerà costruirla in pochi mesi, altro che le chiacchiere... BASTA, siamo stufi di non celebrare adeguatamente il nostro campione...
Mara Mencacci
05/05/2022 20:14
Buonasera a tutti, posso confermare qualsiasi cosa detta e scritta da Giuseppina. Io e lei eravamo (e siamo tuttora) amiche moolto intime. Anche io ho conosciuto i Mennea, spesso ricordo che con Giuseppina da Roma scendevamo in Puglia lì da voi a Barletta, per aiutare nelle faccende domestiche. Siccome non avevano la tv (come scrisse Pietro andavano al circolo degli anziani e con 100 lire vedevano "il musichiere") io e Giuseppina gli portammo una tv a colori con videoregistratore. Una volta insieme vedemmo uno dei miei film preferiti ossia "Non piangere amore". Ricordo ancora quei tempi, giuseppina che svolgeva le sue mansioni e scopava a terra cantando sempre i suoi ritornelli buffi ...Da quando spunta il giorno Di la del fontanile, noi siamo Qui a patire, a risciacquare i panni... Finché tramonta il dì... E col passar degli anni La mia beltà sfiori'... La mia beltà sfiori'...