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Peste suina, monito Ue: "Immediata istituzione zona infetta in varie aree di Roma"

L’Italia deve provvedere ad istituire "immediatamente una zona infetta in relazione alla peste suina africana» che comprenda varie aree del comune di Roma. E’ quanto si legge nella Decisione di esecuzione 2022/746 della Commissione europea relativa ad alcune misure di emergenza contro la peste suina africana in Italia.

L’Italia deve provvedere ad istituire "immediatamente una zona infetta in relazione alla peste suina africana» che comprenda varie aree del comune di Roma. E’ quanto si legge nella Decisione di esecuzione 2022/746 della Commissione europea relativa ad alcune misure di emergenza contro la peste suina africana in Italia. La Decisione è pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea di oggi ed indica nel dettaglio le zone dell’area di Roma interessate.

Costa: in arrivo Piano con abbattimento cinghiali

È in arrivo «un Piano di eradicazione del virus della peste suina africana, condiviso con la Regione Liguria e l’Ispra, che prevederà anche l’abbattimento selettivo di alcuni capi di cinghiali». Intanto «tra oggi e domani sarà firmata l’ordinanza del commissario straordinario che istituirà la zona rossa di Roma e regolamenterà le restrizioni e le attività che si potranno svolgere all’interno dell’area». Ad annunciarlo Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, intervenendo a Tg2 Italia.

La peste suina non rappresenti un rischio per la salute dell’uomo

Nel corso della trasmissione è stato chiarito come la peste suina non rappresenti un rischio per la salute dell’uomo o degli animali domestici, colpendo solo i suidi. Tuttavia, ha evidenziato Costa, «dobbiamo mettere in atto tutte le misure che ci permettono di contenere il virus, perché mette a rischio un comparto economico particolarmente importante per il nostro paese, quello suinicolo, che fattura oltre 7 mld». "Per quanto riguarda Liguria e Piemonte - ha proseguito il sottosegretario - credo che già questa settimana inizieranno le operazioni per la messa a terra delle recinzioni per contenere il virus». Per Costa, tuttavia, oltre alle misure di contenimento della peste suina, «va affrontata contestualmente un’altra emergenza, che riguarda la troppa presenza cinghiali, da riportare ai loro habitat naturale, che non possono essere i nostri centri storici e i campi coltivati. Ritengo, quindi, che l’obiettivo debba essere una sensibile riduzione della popolazione e della presenza di cinghiali sul nostro territorio».

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