Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede di far presto nella crisi del grano. «E' una questione urgente» è stato il suo appello ai leader Ue riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo. Il pericolo è quello di una carestia senza precedenti con decine di milioni di persone affamate e il rischio di una nuova ondata migratoria. " Il rischio di una catastrofe alimentare è reale», ha avvertito a sua volta il premier Mario Draghi. E «se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin», ha poi aggiunto. A un quadro già complicato si aggiunge ora lo spettro che la stessa Russia stia sottraendo il grano all’Ucraina per esportarlo illegalmente.
Lo ha denunciato il viceministro ucraino per le politiche agrarie e l’alimentazione Taras Vysotskyi, secondo il quale sarebbero già state rubate all’Ucraina quasi mezzo milione di tonnellate di grano. Nei magazzini ucraini ci sono 20 milioni di tonnellate di grano bloccati, da esportare sia per evitare che marciscano e sia per far spazio al prossimo raccolto. «Ci sono prove da tutte le regioni temporaneamente occupate: Cherson, Zaporizhia, Luhansk, Donetsk e Kharkiv. Il carico viene portato in Russia, principalmente da Kharkiv, Donetsk, Lugansk o attraverso la Crimea», ha denunciato Vysotskyi. Inizialmente i russi avrebbero cercato di vendere il grano rubato in Egitto e Libano, che avrebbero rifiutato l’acquisto. Successivamente navi russe cariche di grano ucraino sarebbero state avvistate in Siria. Di fronte a queste accuse Putin ha espresso «la disponibilità a facilitare il transito marittimo senza ostacoli di merci in coordinamento con i partner turchi, e questo vale anche per il grano dai porti ucraini». Il preidente russo a più riprese nei giorni scorsi aveva incolpato le sanzioni per l’incombente rischio di carestie. «Alla luce dei problemi sul mercato alimentare globale che sono sorti come conseguenza delle politiche finanziarie-economiche miopi degli Stati occidentali - ha affermato oggi una nota del Cremlino -, è stato confermato che la Russia può esportare notevoli quantità di fertilizzanti e prodotti agricoli nel caso in cui venissero revocate le rilevanti sanzioni e restrizioni anti-russe». I leader Ue si preparano comunque a intensificare gli sforzi per far uscire il grano dall’Ucraina. «Vladimir Putin usa il grano come arma di guerra, sta affamando il mondo», ha denunciato l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell sottolineando che si può immaginare di aprire un corridoio umanitario nel Mar Nero, ma per farlo serve un accordo con la Russia e «deve essere fatto a livello delle Nazioni Unite».
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